Pagina:Storia della letteratura italiana - Tomo I.djvu/308

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dal Vossio4 . Ma una Storia distesa con eleganza non erasi ancor veduta fino a’ tempi di Cicerone. Questo grand’uomo nato per innalzare la gloria della Romana letteratura in ogni sua parte vide con dispiacere, che per riguardo alla Storia troppo erano i suoi Romani inferiori a’ Greci; e desideroso, che in questa parte ancora si togliesse loro la gloria, di cui fin’allora avean goduto, usò d’ogni arte per invitarne al coltivamento e allo studio i suoi Concittadini. Quindi il dolersi, che più volte egli fa, che ancora non v’abbia una Storia di Roma; quindi l’esaltare il vantaggio, che dalla Storia si ricava grandissimo; quindi il rammentare l’onore, a cui i Greci scrittori eran per essa saliti; quindi il prescriver le leggi, che scrivendola si debbono osservare; quindi in somma il parlare sì spesso e con sì grandi encomj di questo studio5 . Questo impegno di Cicerone pel coltivamento della Storia dovette, a mio parere, concorrer non poco ad eccitare que’ tanti, che a’ suoi giorni in essa si esercitarono. Accennerò brevemente quelli, le cui opere a nostro gran danno sono perite; e poscia più distintamente parlerò di quelli, di cui ancora abbiamo almeno in parte le Storie.

II. Ortensio, di cui già abbiamo parlato, e Attico, di cui ci riserbiamo a parlare più

lungamente, ove tratteremo delle Biblioteche de’ Romani, aveano amendue scritta la Storia della lor patria. Degli Annali scritti da Ortensio trovasi menzione in Vellejo Patercolo6 , che ne parla con lode. Ma l’opera di Attico singolarmente era tale, che troppo dobbiam dolerci, che non sia fino a noi pervenuta. Da ciò, che ne dicono Cornelio Nipote7

e Cicerone8

, noi veggiamo, che avea egli con somma diligenza raccolto quanto di memorabile era accaduto dalla fondazion di Roma fino a’ suoi tempi; le guerre, le paci, le leggi tutte, e la genealogia ancora delle più illustri famiglie, segnando in qual tempo precisamente fosse seguita ogni cosa. In oltre un libro aveva scritto in Greco della Storia del Consolato di Cicerone. Varrone ancora, di cui parleremo più sotto, molte cose avea scritte