Pagina:Storia della letteratura italiana - Tomo I.djvu/388

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di lui narra Tullionota, cioè, che volendo egli fare acquisto di un campo, e, fattane già la stima, avendo cercato al venditor di vederlo, poiché ebbelo esaminato, disse spontaneamente, che il prezzo, a cui era stato stimato, non ne uguagliava il valore, e una somma assai maggiore gliene fece contare. Per questa sua integrità fu in odio a quelli, a cui essa era e uno spiacevol rimprovero e un rigido frenonota; e questa per avventura fu la cagione dell’infelice sua morte; perciocché egli ne’ funerali di C. Mario fu per mano di uno scellerato crudelmente uccisonota. Intorno a questo e agli altri Scevola, che furono celebri in Roma singolarmente pel loro sapere nella Giurisprudenza, veggansi le Annotazioni del P. Giuseppantonio Cantova della Compagnia di Gesù poste al fine del primo libro dell’Oratore di Cicerone da lui di fresco tradotto, e dato alle stampe; nelle quali con diligenza assai maggiore, che non abbian fatto comunemente gli altri spositori, ha accuratamente distinti ed esaminate le cose, che a ciaschedun di essi appartengono. Quegli, di cui qui favelliamo, fu certamente uno de’ più illustri Giureconsulti, che vivessero in Roma, e , secondo il parere del Terrassonnota e di molti altri Scrittori, fu egli il primo, che a qualche ordine e divisione riducesse il Diritto Civile, intorno a cui egli scrisse diciotto libri, i quali dagli antichi Giureconsulti sono spesso allegati.

[III
Servio Sulpicio Rufo]
III. A Q. Muzio Scevola sottentrò nella fama di valentissimo Giureconsulto Servio Sulpicio Rufo. Di lui, oltre il parlarne che fanno tutti gli Autori, che dell’antica Giurisprudenza han favellato, abbiamo una vita con somma erudizione e con egual diligenza descritta da Everardo Ottone, e stampata in Utrecht l’anno 1737. Ma i moderni Scrittori non possono, che raccogliere ed esaminare ciò, che ne han detto gli antichi. Or questi ci parlano di Sulpicio come di uno de’ più grandi uomini, che mai fossero in Roma. Tralascio gli encomj, che ne fa Quintiliano, il quale altamente ne celebra l’Eloquenzanota; e Gellio, che autore del Diritto Civile il chiama, e uomo di molta letteraturanota. Mi basti il riferire gli elogj, di cui l’onorò Cicerone,

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  1. De Offic. L. III. n. 15