Pagina:Storia della letteratura italiana - Tomo I.djvu/406

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rtigiano, che non avesse la sua. Questo nome si usa a dinotare una collezione di libri, che somministri ajuto a’ diversi studj, in cui uno voglia occuparsi; e questa non sappiamo, che per lo spazio di circa sei e forse sette secoli si vedesse in Roma.

II. Paolo Emilio, secondo S. Isidoro5 , fu il primo, che avesse Biblioteca in Roma, formata de’ libri di Perseo Re di Macedonia da lui vinto e condotto a Roma l’anno 585. E veramente narra Plutarco6 , che egli a’ suoi figliuoli, che inclinati erano allo studio, permise di scegliere tra’ libri del vinto Re, que’ che loro piacesse. Ma se tale fosse la copia di questi libri, che si potesse giustamente appellare Biblioteca, noi nol sappiamo; e la maniera, con cui ne parla Plutarco, sembra anzi indicare una piccola scelta che una copiosa raccolta di libri. E forse questi furono que’ libri medesimi, che parlando dell’amicizia del giovine Africano con Polibio abbiam veduto, che da Scipione si davano in prestito al dotto Greco; perciocché, come ad ognuno è noto, Scipione era figlio di Paolo Emilio, ma per adozione passato nella famiglia, da cui prendeva il nome. La gloria dunque di avere il primo avuta Biblioteca in Roma devesi più probabilmente a Lucio Cornelio Silla, il quale l’anno 667 avendo occupata Atene, trall’immenso bottino, che ne raccolse, seco portò ancora la Biblioteca di Apellicone Tejo. Ecco il racconto, che ne abbiamo in Plutarco7 . Riservò a sé stesso (Silla) la Biblioteca di Apellicone Tejo, in cui erano quasi tutti gli scritti di Aristotele e di Teofrasto, de’ quali non avevasi ancora comunemente contezza. Questa trasportata a Roma dicesi, che per la maggior parte fosse dal Gramatico Tirannione ordinata. Degli scritti di Aristotile, e di ciò, che Tirannione fece riguardo ad essi, già si è parlato altrove. Luciano ancora accenna la gran copia di libri, che Silla portò seco da Atene, dicendo ad un cotale8

Se tutti i libri ancora tu avessi, che Silla

portò da Atene in Italia, sarestù per avventura più dotto? Qual uso facesse Silla di questi libri, noi nol sappiamo; ma certo né poté egli usarne molto avvolto sempre in continue guerre or esterne ora domes