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Lo tuo capo è tutto spinoso,
E la tua faccia di sangue bagnata,
Altri per te non voglio per figlio,
O dolce fiato e amoroso giglio.

Quando Cristo muore, Maddalena gli sta a’ piedi, al capo Giovanni, Maria nel mezzo. E bacia il corpo di Cristo, gli occhi, le guance, la bocca, i fianchi, le mani, con le quali benediva il mondo, i piedi su’ quali Maddalena sparse tante lagrime.

Queste rappresentazioni erano antichissime, e si scrivevano in latino, come il Ludus Paschalis, rappresentazione di Pasqua, dove è messo in azione l’Anticristo. Le due Divozioni avanti discorse non sono probabilmente che versioni o imitazioni di opere più antiche, rimase nella tradizione. Tale era pure la Rappresentazione del Nostro Signore Gesù Cristo, che ebbe luogo a Padova nel 1243, e il Ludus Christi, una Trilogia rappresentata dal Clero in Cividale negli ultimi due giorni di maggio il 1298. Nella Pentecoste e ne’ tre seguenti giorni il Capitolo di questa città in presenza del Vescovo e del Patriarca di Aquileia diede questa serie di rappresentazioni: la Creazione di Adamo ed Eva, la Profezia o l’annunzio, la nascita, morte e risurrezione di Cristo, la discesa dello Spirito Santo, l’Anticristo, e la venuta di Cristo nel giudizio universale. Era tutta l’epopea biblica, fatta evidente e sensibile dalla musica, dal canto, dalle scene, dalla mimica e dalla parola. Tale era pure la Passione rappresentata a Roma nel Coliseo il venerdì santo dalla Compagnia del Gonfalone nel 1264.

Queste rappresentazioni, di cui i Preti erano attori e attrici, avevano tutto il carattere di solennità o feste o cerimonie religiose. Il diavolo vi ha pure la sua parte di tentatore, ma parla in modo serio e semplice, secondo la sua natura, e non ha niente di grottesco e di