Pagina:Storia della letteratura italiana II.djvu/287

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Nel suo sistema trovi complicati e combinati senza intima fusione tutti gl’indirizzi percorsi dalla moderna filosofia. Il punto di partenza è la coscienza di sè, io che penso sono, divenuto la base del sistema cartesiano. Questa è la sola cognizione innata, occulta; tutto il resto è cognizione acquisita per mezzo de’ sensi. Qui si sviluppa il sensismo di Telesio non solo come metodo, ma come contenuto. Tutte le cose sono animate; il mondo stesso è animal grande e perfetto. In ciascuna cosa è la divina trinità, i tre principii o primalità, com’egli dice, potenza, sapienza e amore. Ciascuna cosa che è, può essere, ama il suo essere, e lo ama perchè lo conosce, ne ha una certa notizia. Perciò tutte le cose hanno senso. Lo spirito stesso è carne. L’animale pensa come l’uomo; ha fino la facoltà dell’universale. Ci si vede in germe Locke e tutto il sensismo moderno. Ma ci è una facoltà propria dell’uomo, e negata all’animale, il sentimento religioso. Perciò, quando il corpo è formato, vi entra l’anima, che esce fanciulla dalle mani di Dio, come dice Dante. L’anima è la facoltà del divino, o, come si direbbe oggi, dell’assoluto. Ella ti dà la contemplazione di Dio. Non è ragione o dialettica questa facoltà dell’assoluto, e nemmeno discorso o processo intellettivo, ciò che entra nella Mente o visione di Bruno, ma è intuito, estasi, fede, un ponte fatto alla rivelazione e alla teologia, uno studio di conciliazione tra il medio evo e il mondo moderno. Qui vedi spuntare la moderna filosofia dell’assoluto nel suo doppio indirizzo, razionalista e neo-cattolico. Tutte le idee e tutti gl’indirizzi che anche oggi agitano le coscienze, fermentano nel suo cervello.

Come Bruno, Campanella non ha il senso del reale e del naturale; e neppure ha il senso psicologico, ancorchè parli spesso di coscienza e di esperienza e le faccia basi del suo filosofare. Aveva al contrario quella seconda