Pagina:Storia della letteratura italiana II.djvu/288

Da Wikisource.

― 276 ―

vista propria degli uomini superiori, facoltà da lui non scrutata, non compresa e non disciplinata, ch’egli confonde con l’estasi e col puro intuito, e che lo gitta in braccio alla teologia, al soprannaturale e alle scienze occulte. Cerca una conciliazione tra’ due uomini che pugnavano in lui, l’uomo di Telesio e l’uomo di san Tommaso, e vi logora le sue forze, senza riuscire ad altro che a mettere in maggior lume la contraddizione. Perciò il suo metodo rimane scolastico, cumulo di argomenti astratti, e la sua filosofia partendo da Telesio riesce a san Tommaso. Attendendo da Galileo la costruzione del mondo, provvisoriamente crede all’astrologia e alla magia, e oggi gli spiritisti e i magnetisti lo chiamano loro precursore.

Nelle applicazioni hai lo stesso uomo. Il mondo è atto della volontà di Dio, atto conforme al disegno o all’idea del mondo preordinato nella sua mente, perciò conforme alla ragione. Dio dunque governa il mondo, e per esso il Papa che lo rappresenta in terra, e il cui braccio è l’Imperatore. Qui siamo con san Tommasso nel più puro medio evo, ancora più indietro di Dante e di Machiavelli, perchè l’elemento laico è sottoposto all’ecclesiastico. E si concepisce come il nostro filosofo se la prenda fra tutti col Machiavelli, uomo senz’alcuna specie di scienza e di filosofia, semplice storico o empirico, che voleva fare della religione uno strumento dello Stato. Ma Campanella non si accorge ch’egli è più Machiavelli del Machiavelli, perchè nessuno ha spinto così avanti l’annichilamento dell’individuo e l’onnipotenza dello Stato nella sua doppia forma, ecclesiastica e laica. In quel tempo che la monarchia assoluta si sviluppava nella Spagna e nella Francia col favore e l’appoggio del Papato, egli era la voce dell’assolutismo europeo, e ci mettea una sola condizione, che quell’assolutismo fosse il potere esecutivo del Papa, il braccio del Papato. Hai il vec-