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sulta dalla ispezione della tabella che precede, essere migliorati grande niente tutti quelli che in progresso di tempo si contrattarono, gli ultimi due dei quali, l’uno al 95, l’altro alla pari, fanno onore al governo pontificio ed al ministro che li negoziò, il quale fu monsignor Antonelli oggi cardinale ed insignito del carico di segretario di stato.

Ciò prova il nostro assunto che credito assicurato e tempi più tranquilli migliorar dovevano le condizioni di contratti di tale natura.

Nel tributare lode, come è debito di giustizia, all’eminentissimo cardinale Antonelli allora tesoriere generale, non possiamo a meno di non riprendere la poca sollecitudine del tesorierato che lo precedette, il quale tollerò che per dieci anni non si compilasse bilancio di sorta alcuna. Venuto di ciò in cognizione il tesoriere Antonelli, e desideroso di regolarizzare alla meglio questa faccenda, ordinò al computista camerale Angelo Galli il 12 luglio 1845 di compilare il bilancio dei dieci anni anzidetti. Questo bilancio comprende quel periodo di tempo che trascorse dall’ anno 1835 all’anno 1844 e venne ultimato in due anni e mezzo, ossia il 31 decembre 1847 come può vedersi stampato pei tipi camerali nell’anno 1848.1

Ci permettemmo di riprendere la poca sollecitudine del tesorierato antecedente perchè qualunque ragione o pretesto si fosse addotto da chi doveva compilare i bilanci, non era ammissibile di lasciare invecchiare questo sconcerto, in quanto che, so pure sia vero che male o bene e affrettatamente si facesse in due anni e mezzo quello dei dieci anni, tanto meglio e con ordine maggiore avrebber potuto compilarsi dicci bilanci anno per anno.

Se non che a sgravio del tesoriere su cui pesa la responsabilità di questo disordine amministrativo, è pur necessario e giusto di rammentare che non fu tutta sua la colpa o la negligenza, poichè alcune innovazioni di metodi si prescrissero o dalla Congregazione di revisione o da altri,

  1. Vedi il detto Bilancio stampato in foglio, alla pag. 4.