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della rivoluzione di roma 269




CAPITOLO XV.

[Anno 1847]


Fatti di Ferrara dei primi di agosto 1847. — Protesta del cardinale Ciacchi legato di quella città e provincia. — Lettera risentita e dignitosa del cardinal Ferretti. — Agitazione e conseguenze. — Cose occorse in Roma fino al 22 agosto. — Morte e onori funebri resi all’abate Graziosi confessore di Sua Santità. — Progetti sulle strade ferrate, e varie società che formaronsi nell’intendimento di promuoverne lo sviluppo.


Narrammo nel precedente capitolo come il 17 luglio si presentassero in Ferrara ottocentosessanta Austriaci con tre cannoni, ed alcuni pochi Ungheresi al loro servizio: narrammo ancora la sorpresa e lo sdegno eccitatosi nell’animo dei cittadini per un simile avvenimento; nè poteva essere diversamente sopra tutto in quei tempi.

Ora diremo ciò che occorse posteriormente.

Il primo di agosto un capitano austriaco per nome Jankowich fu insultato, e trovando impedimenti sul suo passaggio si credette obbligato di prendere sei uomini per farsi scortare. Riferì la cosa al comandante austriaco della fortezza di Ferrara maresciallo conte Auersperg, e questi diresse il giorno 6 un dispaccio all’eminentissimo Ciacchi legato della città e provincia di Ferrara per annunziargli: «che d’ora innanzi le truppe austriache avrebber pattugliato in quella parte della città che racchiude le caserme, i diversi alloggi degli ufficiali, il castello, e l’ufficio del comando della fortezza

Se ne richiamò il giorno stesso il cardinale legato, protestando per mezzo del notaro Monti. Può leggersi la protesta nel Farini, nel giornale di Roma, non che nel nostro sommario.1


  1. Vedi Farini, vol. I, terza edizione, alla pag. 211. — il supplemento al Diario di Roma del 10 agosto. — il Sommario al n. 7.