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della rivoluzione di roma | 303 |
furono quelli i quali dettero più ostensibilmente saggi di vita politica.
Essi difatti pubblicarono circolari e indirizzi, elessero deputati per rappresentarli, e concorsero quindi in un modo più segnalato allo sviluppo della rivoluzione, come si rileva abbastanza da quel poco che ne abbiam detto e con documenti corroborato.
Accenneremo quindi di volo alcun che sui circoli o casini di minore importanza, i quali, nel periodo che trascorse dal 1846 al 1849, furono dodici. Essi ancora più o meno preser parte alla vita pubblica, e trovaronsi in qualche modo affratellati cogli altri. Havvi però una differenza, ed è che tanto quello così detto dei nobili, quanto l’altro che chiamavasi dei particolari, erano entrambi semplici riunioni di giovani; riunioni già esistenti fin dal pontificato di Gregorio XVI, coll’innocente scopo di amichevole trattenimento. Essi ancora non poterono esimersi dal partecipare alla temperie comune nell’epoca sopra tutto delle pacifiche dimostrazioni, ma in ciò sono più che scusabili.
Lo stesso diremo dei tre casini dei Francesi cioè, degl’Inglesi e dei Tedeschi, i quali ancora esistevano dapprima e la cui fondazione fu estranea alla vita politica.
Fra questi tre, il solo casino francese assunse un carattere politico più consonante colla natura dei tempi, e coll’indole vivace e proclive a cambiamenti, che è propria della nazione francese.
Circoli Minori — Casino degli Artisti.
N.° 1. — Venne aperto il 7 aprile 1847 nel palazzo Galitzin al Clementino, sotto la presidenza del conte Giuseppe Catterinetti Franco.1 Esso aveva esistito per qualche tempo in un locale alle Convertite.2