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invitando però i nostri leggitori a consultarle. E ciò diciamo affinchè convincansi coi propri occhi che uno dei capi, in Roma, delle dimostrazioni pacifiche era quel Luigi Masi, giovane di svegliatissimo ingegno, valente poeta, e segretario del principe di Canino, il quale poi figurò tanto nel capitanare una legione sotto la repubblica romana.

Ebbene. Il Montanelli nel raccontare ciò che faceva dalla Toscana, ove risiedeva, per dare una direzione alle dimostrazioni romane, non solo ci racconta che il Masi le dirigesse positivamente, ma dalla pag. 144 alla pag. 147 riporta perfino la sua corrispondenza che può equivalere ad un discarico o rendiconto (del mandatario al mandante) di ciò che facevasi in Roma.

Provata dunque la compartecipazione del Montanelli alla direzione delle dimostrazioni romane, passiamo ad esaminare se, e fino a quale punto, anche il Mamiani da Parigi avesse diramato i suoi ordini in Italia per l’oggetto anzidetto.

Non risulta è vero dalle carte stampate che abbiamo sott’occhio ch’egli prendesse una parte attiva nella direzione delle ovazioni pel perdono. La prese però attivissima per consigliare più tardi, mediante una circolare a tutti i suoi amici d’Italia, e tracciare perfino le norme di quella contro gli Austriaci il 5 dicembre 1846 e questo ci basta per istabilire che ancor esso fosse uno degli scrittori del dramma che darsi voleva in Italia. Detta circolare è riportata nelle sue opere politiche.1 Chi poi non sappia resistere alla impazienza di cercarla fra le sue opere, può rinvenirla nel capitolo VIII di questo primo volume.

Mediante tali schiarimenti niuno potrà accusarci di asserire cose vaghe, poichè in appoggio della nostra proposizione abbiamo riportato prove incontestabili. E così coll’avere dimostrato che questi tre capi partito non romani, nè a Roma residenti presero parte attiva nella direzione delle cose nostre, ne emergerà logicamente par-

  1. Vedi Mamiani, Opere politiche. Firenze, Le Monnier, 1853, pag. 50.