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Pagina:Storia della rivoluzione di Roma (vol. II).djvu/154

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148 storia

La 2.a compagnia dei dragoni.

Un battaglione di cacciatori a piedi.

Il 2.° battaglione fucilieri.

Una compagnia di carabinieri a piedi.1

Tutto il resto delle soldatesche partì dal 23 al 30 di marzo.

Il generale Giovanni Durando partì col marchese Massimo d’Azeglio e col conte Casanova, suoi aiutanti di campo.

Il general Ferrari, col duca Don Filippo Lante, col poeta Luigi Masi, e col maggiore Mattia Montecchi, i quali formavano il suo stato maggiore.

Detti due generali non dieder saggio di molto accordo fra loro: imperocchè il primo se la teneva più per Carlo Alberto e per lo ingrandimento della sua corona; il secondo sembrava propendere per una repubblica italiana.

Per maggiore schiarimento però porremo sott’occhio dei nostri lettori la nota di tutti i corpi di armata, insieme co’ loro rispettivi comandanti.


Armamento e partenza dei militi di linea, civica e volontari dal 23 al 30 marzo, i quali s’avviarono al confine dello stato pontificio, e che poi sconfinando recaronsi in Lombardia.




Generale Giovanni Durando piemontese comandante in capo il corpo di operazione e la divisione di linea. Detto generale dopo la prima campagna di Lombardia venne in Roma per giustificarsi dall’accusa di malversazione, e pubblicò un opuscolo a quest’oggetto.2

Generale Andrea Ferrari napoletano comandante le guardie civiche e i volontari mobilizzati, cioè


  1. Vedi l’Epoca del 24 marzo 1848.
  2. Vedi nel vol. IV delle Miscellanee storico-politiche, n. 18.