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un nuovo ministero. Ma siccome queste pratiche non sono fino ad ora riescite, Sua Santità ha significato ai ministri dimissionari il suo intendimento, che essi rimangano al loro ufficio, autorizzandoli a continuare francamente nell’esercizio delle loro attribuzioni.

» Il sostituto del ministro dell’interno, che aveva egli pure data la sua dimissione, rimane in ufficio col ministero.

» Il ministero col suo presidente, unanimi oggi come in passato in tutte le questioni, sta occupandosi con animo italiano di que’ provvedimenti, i quali nello stato attuale delle cose sono dalla sua coscienza tenuti necessarî ed utili al bene dello stato e della causa italiana.»

Il principale di questi provvedimenti ed il più urgente in quel momento tremendo, si fu di spedire il sostituto del ministro dell’interno dottore Carlo Luigi Farini al campo di Carlo Alberto.1 L’oggetto della sua missione fu di ottenere che tanto le soldatesche regolari, quanto i volontari pontifici, fosser presi sotto la sua protezione e considerati come se facessero parte dell’armata piemontese, e così provvedere che fosser trattati dal nemico, se caduti in suo potere, secondo le regole militari in tempo di guerra. Oltre a ciò altra cosa di grave momento accadde in quel tempo.

La mattina del 2 maggio trovossi affisso per le vie di Roma l’atto seguente del pontefice, diretto ai Romani, colla data del primo.


PIUS PP. IX.


«Quando Iddio con una disposizione mirabile ci chiamò a succedere, immeritamente, a tanti sommi pontefici illustri per santità, per dottrina, per prudenza e per altre virtù, noi

  1. Vedi la Gazzetta di Roma del 2 maggio 1848.