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della rivoluzione di roma 381

Non avendo punto soddisfatto la risposta del Mamiani, surse il principe Rospigliosi nella seduta del giorno 8, e tenne il seguente discorso:

«Mi permetto di osservare che la risposta data dal signor ministro dell’interno non è in alcun modo soddisfacente.

»Se la medesima si fosse limitata alla prima parte, si sarebbe potuto esaminare se, e sino a qual limite un articolo inserito nel foglio officiale, quantunque nella parte non officiale, possa attribuirsi al ministero. Ma ogni remoto dubbio è dissipato dopo che il signor ministro fa suo l’articolo, dichiara di rendersene responsabile, e sostiene il principio, ch’esso è in piena facoltà di esternare nel foglio officiale la sua libera opinione sopra gli atti dei due Consigli. Se questo principio si ammette, la conseguenza non è dubbiosa. Il ministero si crederà dunque permesso di sindacare, e di criticare gli atti dei due Consigli; e non indirettamente per mezzo di altri giornali, come gli sarebbe facile, ma direttamente per mezzo del giornale ministeriale. Troppo nuovo nell’esercizio del potere costituzionale per formare un voto decisivo circa l’importante articolo che ora si discute, ho però tutto il fondamento di credere, che l’opinione del signor ministro ripugni ai costituzionali principi, e che ragioni di dovere, di convenienza e di prudenza debbano mettere al coperto i Consigli deliberanti dagli attacchi non provocati del ministero.

»Cosa è l’Alto Consiglio? Esso è una parte del potere legislativo, il quale in unione al Consiglio dei deputati ed al principe forma la sovranità. Il ministero dipende dunque dai Consigli. Tanto è vero, che oltre la sua responsabilità annessa a questa dipendenza, uno dei medesimi ha diritto di porlo in istato d’accusa, e l’altro di giudicarlo.

»Posto ciò, come si potrà convenire che uno dei ministri possa disapprovare fuori di questo recinto, e a