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contessa Marchetti, moglie del ministro degli affari esteri secolareschi. Esse diceva cosi:

«Ultime notizie officiali giunte ieri sera per via straordinaria

ad un'ora e tre quarti di notte.


»Dettagli ultimi giunti a Modena e pubblicati dotta tipografia Vincenzi, comunicati ai ministero dal prolegato conte Lovatelli il 28 corrente.


»Un distinto italiano partito da Milano ieri alle due pomeridiane, oltre al recarci il bollettino che precede, ci è stato largo dei seguenti dettagli che riferiamo colla maggiore possibile esattezza che per noi si possa.

»Le mosse sopra Rivoli operate dagli Austriaci avevano per iscopo di distrarre l’attenzione delle truppe italiane onde agire sulla linea del Mincio e battere i corpi staccati che colà stanziavano. Ma il senno di chi dirige la lotta italiana non si è lasciato sorprendere, e tutto prevedendo, tutto regolando secondo i dettami dell’arte, potè sventare ogni speranza nemica, e far decidere in uno o due giorni la causa dei giusti, quella di un popolo fremente per la propria indipendenza. Seimila prigionieri, di cui duemilaseicento già si trovano nella chiesa di Villafranca, quaranta cannoni e diciassette bandiere furono prese al nemico.

»Non basta; un corpo austriaco che si dice comandato da Radetzky e Nugent, forte di dodicimila uomini, è circondato dalle valorose truppe piemontesi e difficilmente potrà salvarsi. Non basta ancora; varie altre fazioni in cui presero parte con lodevolissimo ardimento e valentia le truppe lombarde, ebbero favorevole riuscita su vari punti. L’attacco fu generale, e generale la sconfitta dei nemici. I giorni ventitre, ventiquattro e venticinque