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firmata dal re di Napoli, e pubblicata il giorno seguente quella pel regno delle Due Sicilie; ed il giorno 11 con un motu-proprio ad hoc, anche il granduca di Toscana prometteva di darla ai suoi stati.1

Ed in Roma per serbare viva la memoria di questo triplice avvenimento, si andava pubblicando uno stampato avente per titolo: Tre Costituzioni in Italia.2

In seguito poi della dimostrazione del giorno 8 decisamente ostile al governo, il Santo Padre aveva invitato fin dal giorno 9 i principi Corsini e Aldobrandini, non che il principe di Teano ed il duca di Rignano a prender parte nel Consiglio dei ministri; e nella riunione che si tenne il detto giorno, vuolsi che il principe Corsini parlasse fortemente sulla necessità del dover cambiare ministero.3

Ed il ministero fu cambiato il 12 febbraio coll’aver conferito al conte Pasolini il ministero del commercio, delle belle arti, dell’industria e agricoltura; all’avvocato Francesco Sturbinetti quello dei lavori pubblici; a don Michele Caetani principe di Teano quello della polizia. Il primo di questi ministri in sostituzione del cardinale Riario Sforza camerlengo, il secondo di monsignor Rusconi, il terzo di monsignor Savelli; e così venne secolarizzato il ministero.4

Venne inoltre creato dal Santo Padre nel medesimo giorno un comitato per l’esame dei consuntivi composto di

Sforza cardinal Riario presidente,
Savelli monsignor Domenico,
Rusconi monsignor Giovanni,
Orsini principe don Domenico,
Solari marchese Filippo.5


  1. Vedi la Gazzetta di Roma del 15, pag. 87.
  2. Vedi il num. 33, vol. IV, Documenti.
  3. Vedi l’Italico dell’11 febbraio 1848.
  4. Vedi la Gazzetta di Roma del 12.
  5. Vedi la Gazzetta di Roma di detto giorno.