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Pichat una lettera, giunta in Roma celeremente, nella quale dicevagli che la brigata sotto i suoi ordini non sarebbe più partita, come già narrammo nel capitolo V di questo volume.

Fu sollecito allora il Muzzarelli di tergere le lacrime fatte versare ai rappresentanti delle legazioni estere in Roma, annunziando loro il 1° febbraio la lieta risoluzione del generale svizzero; e prendendo lena e coraggio, il Muzzarelli accompagnava il suo annunzio con queste espressioni: «l’Europa dovrà convincersi, che non è lo spirito di pochi faziosi, ma il voto unanime delle popolazioni, che non acconsente a ricader vittima di dispotismo, e d’inutili e stolte mene retrograde.»1

Allietaronsene tutti gli aderenti al governo, ed il circolo popolare romano mediante un indirizzo se ne congratulava co’ Bolognesi.2

Prima di parlare della convocazione dell’assemblea costituente e della proclamazione della repubblica, colla quale termineremo il presente capitolo, continueremo a denunciare gli altri atti o disposizioni governative ch’ebber luogo incominciando dal 1° di febbraio e furono i seguenti.

Il 1° febbraio fu pubblicato il regolamento sottoscritto da Sterbini per la organizzazione del ministero del commercio e de’ lavori pubblici.3

Il 3 detto si pubblicarono il regolamento per la mobilizzazione della guardia civica4 e quello sull’ordinamento de’ municipi, in data del 31 di gennaio.5

Il 3 febbraio la commissione provvisoria di governo emanò con altro decreto alcune disposizioni di legge civile che dall’epoca del medesimo dovevano aver luogo per

  1. Vedi Monitore del 1 febbraio, pag. 15.
  2. Vedi Epoca del 7. — Vedi Documenti, vol. VIII, n. 49 A.
  3. Vedi Monitore del 1 febbraio, dalla pag. 11 alla pag. 15.
  4. Vedi Monitore del 3, pag. 21.
  5. Vedi Supplemento al n. 4 del Monitore.