Pagina:Storia della rivoluzione di Roma (vol. III).djvu/344

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perché il decreto nostro, occorrendo, fosso adempiuto, quando le cose stringessero.

» Salute e fratellanza.

» Pensate alla scuola della Speranza e al bersaglio.

» 6 aprile 49.»1


Intanto il popolo, dichiarato sovrano, credette di cominciare ad esercitarne i diritti il 1° di aprile manomettendo quasi, o danneggiando per lo meno, i giardini del Quirinale e del Vaticano.2 Ciò gli valse, come più sopra raccontammo, la interdizione di entrarvi: esautorato così del suo diritto di sovranità nei giardini, gli rimase quello soltanto da esercitarsi in piazza.

Designeremo come documento ulteriore della libertà nascente, che due frati di lana grossa mandavansi in Roma, dopo essere stati arrestati in Poggio Mirteto.3

Nè a cið limitavansi i fatti del 1° di aprile. Ne avemmo anche un altro, e fu che il maggiore Alessandro Calandrelli ministro interino della guerra chiedeva con indirizzo stampato e diretto ai triumviri la sua dimissione, dicendo: «non comportargli la coscienza di farsi mallevadore di quei mali a cui gli era impedito di provvedere.»4 Vuolsi che ciò fosse in conseguenza dello avere i triumviri liberato di proprio moto il colonnello Grandoni ch’era stato arrestato d’ordine del Calandrelli stesso per inobbedienza e per insulti personali fattigli.5

Promulgavasi inoltre in quel tempo un decreto per porre la guardia nazionale sotto la dipendenza del ministro della guerra.6

  1. Vedi il volume Autografi di personaggi politici, n. 19.
  2. Vedi il Costituzionale del 6 aprile 1849.
  3. Vedi il Costituzionale del 2 aprile 1849.
  4. Vedi l’indirizzo del Calandrelli Ai triumviri nel vol. LX, Documenti, n. 6.
  5. Vedi la Speranza dell’epoca del 4 aprile.
  6. Vedi il Monitore del 2 detto.