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danaro che per lo avanti un appaltatore pagava al governo e che è necessario per sostenere la Repubblica, la quale rimedierà ai grandi sconcerti della finanza colla massima pubblicità nei rendiconti.

» La provvida legge ha detto: Le saline che il governo ha in Ostia ed in Corneto affittate per alcuni anni a due diversi cittadini pagheranno un baiocco per libbra sul sale che produrranno, e poi venderanno a chi vogliano i loro sali per quella somma che vogliano, ma la Repubblica sarà sempre leale e ferma nel vendere ad un baiocco. Nè si dica che questi due signori sono offesi nel loro diritto, perchè la Repubblica potrà comprare 9e vogliono i loro sali, ma i cittadini della Repubblica nelle saline e magazzini della Repubblica lo avranno sempre per un baiocco.

» Dunque la Repubblica non promette per non mantenere ma promette e mantiene.

» Ricordatevi che nel 1831 quando il Papa Gregorio temeva dei popoli diminuì di un baiocco a libbra il dazio del sale. Appena però ebbe qui i Tedeschi si scordò la promessa e pose di nuovo il sale al prezzo antico. Dunque il dazio sul sale sembra il corriere dei tiranni.

» A ciò si aggiunga che coll’articolo 1° della legge si annuncia che una commissione di rappresentanti del popolo farà finalmente quella generale liquidazione di conti che dal 1831 mai si è voluta eseguire, e questa sarà luce e luce di meriggio. I conti al pubblico è una delle vere garanzie di solidità di Repubblica ed il popolo toccherà con mano che quanto scrissi nel 1847 per Dio è vero, nè mi ritiro dal dimostrarlo.

» Cittadini, attivate il vostro commercio, correte a provvedere il sale nelle saline di Comacchio, di Cervia, di Corneto, di Ostia, ed eccovi un modo di vivere libero. Col sudore della fatica, e non con la servile livrea molti di voi potrete dunque procurare alla famiglia vostra il pane. La bandiera della libertà del commercio è innalzata