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Pagina:Storia della rivoluzione di Roma (vol. III).djvu/386

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382 storia

questi soccorsi faremo poi un generale recensimento, per enumerare le forze agglomerate.

Nè a questo limitavansi gl’incoraggiamenti e i sostegni per la repubblica; eranvi pur quelli meramente morali, che servivano se non altro a infondere lena e coraggio.

Fra questi citeremo l’indirizzo che il comitato centrale democratico della Germania dirigeva all’associazione nazionale italiana in Roma. Taluni brani del medesimo meritano di essere riportati. Eccoli:


«Fratelli d’Italia! — Sappiate che sono in Germania anime generose che ardentemente desiderano vittoria delle armi vostre, maledicendo alla austriaca tirannide che vi opprime; anime le quali hanno in dispregio, in abbominio, un impero che congiunge per forza e non per diritto diverse nazioni, e manda eserciti a depredare la vostra bellissima terra.

. . . . . . . . . . . . . .

» Fratelli d’Italia! — Il secondo congresso democratico di Germania ci diè uffizio di manifestare a voi l’affetto in che vi tiene ogni libera anima di Germania. Non potemmo rispondere prima alla vostra lettera dell’anno scorso perchè troppo ci affaticava ed occupava la prepotente contro-rivoluzione — Ma oggi mutarono faccia le cose; risorge oggi l’italiana democrazia; e molto speriamo da voi.

» Accogliete, o fratelli d’Italia, il fraterno saluto dei democratici di Germania —

» Evviva l’Italia democratica! — Evviva la Germania democratica! — Evviva la fratellanza delle nazioni.

  • Berlino, ai 24 di febbraio 1849.

» Il Comitato centrale della Democrazia tedesca

» C. D’Ester.
» E. Reichenbach.
» A. Hexamer. 1


  1. Vedi l’Italia del popolo, del 19 aprile, n. 5.