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della rivoluzione di roma 503

» Queste proposizioni recate all’Assemblea ebbero dopo breve discussione la seguente risposta adottata all’unanimità.


» Repubblica Romana

» In nome di Dio e del Popolo.


» L’Assemblea col rincrescimento di non poter ammettere il progetto dell’Inviato straordinario del Governo francese, affida al Triumvirato di esprimere i motivi, e di proseguire quelli uffici che riescano a stabilire i migliori rapporti fra le due Repubbliche.

» Roma li 19 maggio 1849.

» Il presidente
» C. L. Bonaparte
» I segretari
» FabrettiZambianchi
» PennacchiCocchi


Il rifiuto dell’assemblea venne notificato con circolare dal triumvirato sotto lo stesso giorno.1

Secondo dunque l’atto di sopra riportato, i Romani riconoscevano per fratelli i Francesi in campagna, ma in città riguardavano come nemici.

Sarebbe però ridicolo di parlar seriamente della volontà dei Romani. Roma, come abbiamo replicate volte esposto, era caduta sotto l’impero della più esclusiva tirannia: Mazzini era tutto, regolava tutto. Egli era in trono, papa, re, negoziatore, legislatore, cospiratore supremo, e tutto e tutti a’ suoi ordini obbedivano.

Nel triumvirato era incarnato tutto il governo, e del triumvirato era corpo, anima e vita completa il Mazzini genovese.


  1. Vedi Monitore, pag. 485.