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1.° Inoltre l’assemblea constava tutta intiera di Romagnoli, Marchegiani, Umbri, ec. I Romani eran quattro o cinque soltanto.

2.° Il comando militare si componeva quasi tutto di forestieri di tutte le nazioni d’Europa.1

3.° Genovese era il ministro della guerra Avezzana, e genovese pure o nizzardo il general Garibaldi, ch’era il nerbo principale dell’armata, l’impulso e il sostegno dello spirito militare.

4.° Le finanze sia che si riguardi al Manzoni ministro, ch’era di Lugo, o al comitato di finanza trasfuso in Costabili, Brambilla e Valentini, non eran certamente sotto l’impero dei Romani.

5.° Il ministero di grazia e giustizia avea Giovita Lazzarini, di Forlì, alla testa.

6.° Quello dell’interno Berti Pichat, bolognese.

7.° Bolognese pure il Rusconi ministro degli esteri.

8.° Di Romagnoli, Marchegiani, e Lombardi era la commissione delle barricate.

9.° Formicolavan di Romagnoli, Lombardi e Napolitani i circoli e le congreghe.

10.° Un Romagnolo era alla testa del giornale l’Indicatore (il Rebeggiani), un Parmegiano (il Gazola) ed un Calabrese (il Miraglia) conducevano il Positivo . Genovesi e Lombardi gli scrittori dell’Italia del popolo. Il Friulano (dall’Ongaro) dirigeva la compilazione del giornale officiale, il Monitore romano. Un Anconitano (il Borioni) era allora lo scrittore del Don Pirlone. Si leggano i nomi degli scrittori del Contemporaneo, ch’eran molti, e non vi si rinverrà un sol nome romano. Il Mamiani (di Pesaro), il Farini (di Russi) ed il Gennarelli (delle Marche) dirigevano la Speranza dell’epoca.

11.° Delegavasi per fino ad un Napoletano, il Saliceti di dettare la costituzione della romana repubblica.


  1. Vedi la data del 27 di aprile nel capitolo precedente.