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il principe Aldobrandini, ed al medesimo per elezione popolare, il distinto ed onorevole giovane Giuseppe Gallieno. Rinunziato il Gallieno, si pensò al Masi, dopo di aver fatto, è vero, altri tentativi. Ma il Masi non era che un poeta ed un esaltato in politica, e questi non son tali requisiti per potergli affidare col comando della guardia cittadina nientemeno che la vita, le sostanze dei cittadini, e la tutela dell’ordine pubblico. Non è egli forse un breve passo dal comando della civica (in tempo di politiche commozioni) al dittatorato?

Volendo ora esaurire per quanto lo comportano le nostre forze, l’enunciazione delle ulteriori disposizioni governative che ebbero luogo nel decorso del mese, non vogliam tralasciare di ricordare che monsignor Vicegerente emise il giorno 20 una circolare ai superiori delle chiese di Roma, affinchè si prestassero colla commissione eletta dal governo provvisorio alla disamina degli oggetti d’arte meritevoli di riparazione.

La prima edizione o la prima prova della stampa del detto atto portava la espressione di provvido governo. Avendo però qualcuno fatto riflettere a monsignor Vicegerente non esser dicevole di chiamare provvido quel governo che era surto dalla rivoluziono armata contro il palazzo del principe, modificò l’atto in una seconda edizione facendo sparire il provvido. Entrambi questi fogli stampati fan parte della nostra raccolta.1

E ricorderemo che il detto giorno 20 dicembre venne assoluto il capitano Muzzarelli uno degl’imputati nella così detta congiura del 17 luglio 1847.2

E che il 21 con un ordine del Consiglio dei ministri, venne autorizzata la emissione di scudi 600,000 di boni

  1. Vedili fra i Documenti del vol. VII, n. 107 A e 107 B. — Vedi pure in Sommario sotto i n. 52 e 53.
  2. Vedi Documenti, vol. VII, n. 108.