Pagina:Storia della vita e del pontificato di Pio VII.pdf/12

Da Wikisource.
VIII

tuosa nelle sue conseguenze di quella che sostenne sul declinare del secolo XVIII. Falsità d’idee, temerità di dottrine stabilite a rovina di ogni dogma religioso e politico avea sanzionata la morte delle intelligenze, il suicidio della società. La religione era vedova del suo capo, le chiese prive dei loro pastori quando il libertinaggio e l’errore minacciò d’invadere tutte le contrade di Europa.

In mezzo al congiurare delle sette, che minavano i troni e gli altari, al fremito della guerra, che insanguinava gran parte del continente, si videro le leggi senza autorità, lo zelo senza energìa, la fedeltà senza coraggio, i popoli senza freno. La chiesa però, che al primo suo nascere pagò largo tributo di sangue all’ira di feroci persecutori e vinse: che assalita in appresso dall’orgoglio di nemici implacabili riportò sempre vittoria, vide nella età nostra organizzata quella vasta cospirazione, la quale tentò discacciare Cristo dal tempio, i monarchi dal trono, la morale dai cuori e vincitrice d’ogni ostacolo, mostrò come in mezzo alle lotte e in presenza ai disastri il cattolicismo trionfa. Sul finire del secolo decorso una voce profondamente maligna nella commozione e nell’affanno dei buoni avea gridato, che la serie dei papi toccava in Pio VI il suo termine. Iddio però, che i giorni del pontefice, già logoro dai patimenti e dagli anni, avea meravigliosamente prolungati, quando