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LIBRO I 15

poche opere condusse a lodevole termine. Deve la diocesi d'Imola al cardinal Chiaramonti un maestoso edificio destinato alla cristiana e letteraria educazione dei nobili alunni: fondò ad uso dell'ospedale e dei poveri una farmacia: di una tipografia dotò il seminario dei chierici e fece cose utili e mirabili in modo da chiamare su lui le benedizioni del paese confidato alle amorevoli e paterne sollecitudini di un vescovo, che intende con assiduità e con coraggio alla felicità del suo gregge. Belle prove di animo conformato agli alti disegni della provvidenza! Quasi appendice alla città, portò a perfezione il grandioso edificio incominciato dal cardinal Bandi che gl'intelligenti dell'arte dissero magnifico ed elegante per vastità e per ben ordinato disegno. È aperto agl'infermi e convalescenti: ivi convengono e sono accolti i pellegrini che visitano il santuario Lauretano e Roma: è ricovero ai proietti, ai dementi, stanza agl'impiegati dell'amministrazione: e a tutto questo, che non è poco, aggiungansi i reclusori per le filatrici, pei lavori delle giovani proiette, per le fanciulle orfane dei genitori: più, granai, magazzini, stenditoi, cantine e infine una chiesa e un cemetero: edificio utile ed imponente, degno d'abbellire una capitale1. E per dar opera a tante lodevoli imprese e per soccorrere i poveri, dei quali fu sempre amorevole padre, il cardinale Chiaramonti non dubitò privarsi delle sue suppellettili preziose. S' ebbe meritato compenso la riconoscenza della sua Imola, l'amor del pontefice, la stima e la riverenza di tutti.

XI. E ciò per quanto riguarda la prosperità materiale di un paese da lui amato di quell'amore , che il tempo e le circostanze rendono più energico e vivo. Umile, mode-

  1. Roma, che deve tanto dell'attuale sua magnificenza al genio e all'amore spiegato da Pio VII, che sino dai suoi primordi mostrò tanto affetto alle arti, d'immortali benefici sarebbe stata arricchita se questo pontefice non fosse stato bersagliato in modo da far dire ad uno storico contemporaneo (Baldassarri) che il suo regno offrì un singolare complesso di virtù e di sventure, di trionfi e di afflizioni.