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LIBRO IX 193

ferri e collocata nel fondo di un grosso muro che, movendo dall'ara massima, estendevasi per tutta la chiesa. A questa cautela necessaria a quei tempi in cui, mosse da spirito religioso, le città s'involavano a gara i corpi dei santi, sorgente talvolta di civili discordie, sempre di odî e di scandali, si aggiunse il comando di Sisto IV, che, a preghiera del missionario san Giacomo della Marca, impose ai religiosi di chiudere la scala che dava accesso ai sotterranei del tempio. Dopo sei secoli di silenzio, fatte le indagini opportune, scoperto il sacro deposito sotto l'altare della basilica inferiore, il dì dodici decembre mille ottocento dieciotto si rinvennero le ossa del santo fondatore dell'ordine serafico sciolte dalle proprie connessioni, ma collocate nel loro luogo e con le mani in forma di croce sovraposte sul petto. Deputò il papa cinque vescovi alla compilazione del processo: sottopose la discussione accurata ad una congregazione di cardinali e teologi e dopo due anni d'indagini, di esami dichiarò solennemente la identità del corpo trovato, volle che nell'urna istessa si serbassero le ossa e permise che le ceneri fossero distribuite ai fedeli1. Da tutti i regni della cristianità giunsero premurose domande e la devozione verso il serafico fondatore dell'ordine minoritico mirabilmente si accrebbe. Per le generose obblazioni del pontefice, dell'imperatore austriaco, dei principi italiani si ebbero i mezzi di costruire innanzi al venerando deposito una devota cappella. In segno di letizia volle il papa contrasegnato l'anno vigesimo primo dei suo pontificato da una medaglia che porta la sua effigie da un lato e dall'altro presenta alcuni padri minori conventuali nell'atto di assistere i cinque vescovi inviati in Assisi per il riconoscimento del corpo, di san Francesco2

  1. Questo giudizio solenne fu emanato nel di 1 Agosto 1820: il breve Assisiensem Basilicam porta la data 5 settembre 1820 Leggesi in esso « Constare de identitate corporis sancti Francisci nuper inventi sub ara maxima basilicae Assisiensis, »
  2. Questa medaglia fu eseguita da T. Mercandelli. Sopra l’urna leggesi Serap. è nell’esergo « S. Francisci sepulcrum gloriosum MDCCCXVIII. »
    Giucci. Vita di Pio VII