Pagina:Storia della vita e del pontificato di Pio VII.pdf/452

Da Wikisource.
200 VITA DI PIO VII

nascondea l'arco marmoreo. Secondato il desiderio dei papa dal giovane architetto Stern, venne quel nobile monumento assicurato da una selva di puntelli, di armatore, di travi e con bell'artificio rinnovando le proporzioni, ricercando le linee architettoniche, fu quasi restituito alla sua primiera eleganza e mostrò nei basso rilievi il candelabro, le tavole, le trombe e le altre spoglie del tempio venute in potere di Tito. La continuazione degli scavi e la erezione delle colonne nel foro traiano, incominciata dai francesi, venne perfezionata da Pio, che la cinse di solido mure1: tolse dall'antico squallore il tempio di san Giorgio in velabro, eresse un obelisco innanzi alla chiesa della Trinità dei monti, costruì la fonte innanzi al palazzo del quirinale, restaurò il ponte milvio, accorse al riparo della rovina che minacciava il tempi di Faustina, provvide ad altri bisogni così da far dire che a nessun monumento romano mancò la vigilanza di Pio. Sono ad esso dovute le stupende sostruzioni del colle pinciano, aperto al pubblico passeggio, ornamento e delizia di Roma. A render più sicura la conservazione delle auguste reliquie delle arti antiche e della nostra grandezza, richiamò in vigore le passate consuetudini, stabilì nuove leggi2: creò fondi per sopperire a queste bisogna, istituì una commissione generale consultiva di belle arti, istituzione lodata la cui mercè i musei, le gallerie del vaticano e del campidoglio si arricchirono di nuovi e splendidi oggetti e vidersi i lunghi corridoi che mettono alla biblioteca vaticana pieni di monumenti secondari, urne, cippi, sarcofaghi, are, busti, statue, alcune delle quali di molto pregio e le pareti coperte da iscri-

  1. Quando il popolo romano vide collocati al loro posto gli avanzi delle antiche colonne, trovandone una più alta di tutte e altre, dissero: « Le colonne rappresentano il sacro collegio, la più alta è Consalvi. »
  2. Sino dal 1 ottobre 1802 avea emanato Pio VII un chirografo per la gelosa conservazione degli antichi monumenti di Roma.