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LIBRO IX 207

timore, dappoichè bastarono pochi giorni per dissiparla. Questa sventura divenne foriera di un’altra peggiore che dovea più tardi immerger Roma nel lutto e togliere al mondo cattolico il suo più bell’ornamento, il supremo pastore alla chiesa. Rendeansi grazie a Dio per la salute ricuperata dal santo padre quando lettere venute da Verona portarono l'annunzio, che l’imperatore di Russia e il re di Prussia recavansi in Roma. Grandi premure diedesi l’infaticabile Consalvi, sebbene infermo, per accogliere i due sovrani del nord nel palazzo del quirinale; ma Alessandro di Russia manifestava per lettere, che cause imprevedute l’obbligavano a differire il viaggio. Accompagnato da due figli, seguito dal principe di Wittgenstein, dal Nestore dei naturalisti barone Alessandro d’Humbold e da alcuni aiutanti di campo, il re di Prussia giunse in Roma sotto il nome di conte di Ruppin. Il principe Enrico, fratello del re domiciliato in Roma, lo attendea al ponte milvio. Consalvi a nome del papa offrivagli ospitalità nel palazzo del quirinale: egli prese stanza in una delle locande a piazza di Spagna. Visitò il giorno istesso la basilica vaticana, ammirò dal gianicolo l’aspetto imponente di Roma. A festeggiarne l'arrivo s'incendiarono fuochi di artificio in castel sant’angelo, s'illuminò la cupola del vaticano. Ammirò il re le ricchezze artistiche raccolte nelle gallerie e nei musei, vide i monumenti antichi e moderni, visitò il pontefice che amorevolmente lo accolse e infermo, debole com’era per gli anni, sostenuto dai famigliari, volle accompagnarlo sino all’ultima sala per mostrarsi riconoscente al re che avea nel congresso di Vienna energicamente difesi i diritti della santa sede e avvalorate le speranze di Roma.

XII. Intorno a quest'epoca mancò alla città delle arti un uomo insigne, all’Italia una gloria. Antonio Canova, dimenticando per l’arte ogni cura di se medesimo, contrasse l'affezione morbosa che lo condusse al sepolcro. Sperò miglioramento dal clima di Napoli, ma nulla ottenne. Ripresa la via di Roma, ove anzi che darsi al riposo che poteva salvarlo, tornò agli usati esercizi: infermo, condusse