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208 VITA DI PIO VII

in marmo la Maddalena e l’Endimione: abbandonato finalmente dalle forze, cedendo alle preghiere degli amici, ai consigli dei medici, che il vedevano declinare sotto il peso di fatiche indefesse, partì per Possagno sua patria, ove sperava diriggere i lavori del tempio, ch'ivi facea costruire a sue spese. Divenuto il male più minaccioso, a stento gli fu dato recarsi al castello dei eonti di Collealto, quindi a Venezia per chiamare a consulto quei medici. In uno stato deplorabile vi giunse il dì quattro ottobre: ricevuto nella casa di Antonio Francesconi, amico del grande artista, divenne il male grave così che invano tentò l’arte di sollevarlo: circondato da quanti erano rispettabili personaggi in Venezia, sereno, tranquillo come visse, parea che pregustasse la beatitudine di una vita, verso la quale camminava a gran passi. Il grand’uomo, ammirato e compianto, ivi cessava di vivere il dì tredici di quel mese. Venezia, Possagno, Trevigi ed altre città d'Italia onorarono di magnifiche esequie: splendidissime furono quelle offerte in Roma all’onorata memoria di Canova dalla sovrana accademia di san Luca, che perdeva l'amico, il mecenate delle arti, il suo più caro ornamento. Chi rammenta quanto ha egli operato a vantaggio della città eterna, e come tutte guadagnò le affezioni di Pio che lo disse marchese d'Ischia, soffrirà che io alcune ricordi delle moltissime prove di affetto riverente a lui tributate, perchè un giusto elogio rischiari dopo la tomba le azioni dell'uomo virtuoso ad esempio e scuola delle generazioni future. Per offrire un omaggio al suo presidente perpetuo si adunò l’accademia, appena giunse fra noi la trista nuova d'aver Roma perduto l’eccellente maestro, ch'ebbe forte l’intelligenza per conoscere il vero, gentile l'animo per eleggere il bello, poderoso l'ingegno per applicarsi allo studio dei monumenti e sorse restauratore dell'arte e fu nobile e animato nelle movenze, meraviglioso nella esecuzione, perfetto nelle estremità, magnifico nei panneggiamenti, leggiadro nei muliebri concetti, santo nei sacri argomenti. Si propose dal Camuccini di collocare la statua di Canova nelle aule dell'accademia: da Laboreur