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LIBRO IX 213

amministratogli dal suo intimo amico il cardinal Bertazzoli e tranquillo si dispose alla morte, sostenendo con coraggio eroico gli acuti tormenti del male da cui era agitato. Fra le alternative di effimeri miglioramenti e di recrudescenze temute, l'augusto infermo durò sei lunghe settimane in questo stato penoso. Le anticamere erano assediate da personaggi, che ansiosamente andavano ad informarsi della salute del santo padre e specialmente dagli ambasciatori delle potenze straniere presso la santa sede. Per tenerezza e per zelo si distingueva su tutti il vecchio cavaliere Italinski ministro di Russia.

XV. I romani si contristarono grandemente quando seppero che il padre dei credenti versava in grave pericolo di vita. Rapidamente si propagò la trista novella in tutto lo stato e se ne afflisse l'Italia così, che il pubblico dolore ebbe un eco nella Francia e nella Germania. L'imperatore d'Austria Francesco I, cui erasi partecipato lo stato di debolezza inquietante, che affligeva Pio VII, a rinfrancarne le forze, spedivagli da Vienna prezioso dono di quel vino che dicono di Tokai. Videsi più tardi entrare in Roma una carrozza di nuove forme: curioso affollavasi il popolo per osservarla. Si disse contener quella un letto meccanico, inviato dal re di Francia ad uso del venerando vegliardo. Parvero in qualche modo alleviate le sue sofferenze: adagiato appena su quel letto di mirabile meccanismo, che secondava i più piccoli movimenti della persona, giacque con minore disagio, gustò un lieve ristoro, fece render grazie a Chàteanbriand ambasciatore del re, volle largamente compensato il corriere di gabinetto, che per recargli quel dono, avea divorata la strada. Affannosi scorrevano i giorni, insonni le notti: solo conforto rimaneagli la preghiera. Prestando orecchio ai discorsi sussurrati sommessamente intorno al suo letto dai familiari, che ragionavano di Roma e degli avvenimenti mondiali, più col gesto, che con le parole li pregò ad alzar la voce, perchè in quei loro colloqui trovava una specie di distrazione alla intensità del dolore. Un sorriso di benevolenza gli sfiorò le labbra quando seppe che i romani altamente si