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LIBRO IX 219


XX. Continuando i novendiali, in mezzo al tempio si eresse un tumulo temporaneo per onorar la memoria del gran pontefice. Sugli specchi di un vasto basamento quadrilatero, circondato da ampia gradinata, avente ai lati sporgimenti triangolari, sovra i quali erano quattro candelabri modellati sull’antico, vedevansi altrettanti bassorilievi, che compendiavano di Pio VII le azioni più memorande: la compagnia di Gesù ripristinata: le provincie restituite al pontefice: il sospirato ritorno del papa in Roma, dopo le sofferte sciagure; la protezione da esso accordata alle arti. Sovra un’altra base, decorata da quattro iscrizioni, sorgeva un tempio rotondo: un’urna, sormontata dalle chiavi e dalla tiara, stava nel centro: fra le colonne doriche erano collocate le statue delle quattro virtù teologali: grandeggiava sul vertice del monumento il simulacro della religione. Semplice e vago fu giudicato il disegno, bello l’effetto, la esecuzione accurata. Valadier compose il tumulo: Amati dettò le iscrizioni, il prelato Foscolo, alla presenza del sacro collegio nell'ultimo giorno dei novendiali, disse le lodi del defonto pontefice. Cinque cardinali compirono il rito delle assoluzioni solenni intorno al tumulo, circondato dalla guardia nobile, dagli svizzeri, dalla milizia capitolina e dalla civica scelta. Corse immenso popolo a render l'ultimo tributo d’ossequio alle virtù di Pio VII e a pregar pace all’augusto gerarca di santa chiesa, che si segnalò fra i successori di san Pietro per lo spirito di mansuetudine e di fortezza.

XXI. Resi appena gli estremi uffici al glorioso pontefice, adunaronsi i cardinali per provvedere ai bisogni dello stato e al conclave. Fu tempestoso quel primo incontro: voci di sdegno e acerbi rimproveri, repressi in cuore per lungo tempo, si udirono contro Consalvi che avea sino a quel punto esercitato il supremo potere, mostrandosi o poco compiacente o apertamente avverso ai colleghi. Sorse però difensore il cardinal Fesch, rispose alle accuse, sostenne il collega, fu vivamente applaudito dai porporati rimasti amici al grand’uomo: Castiglioni si distingueva fra questi. Della Somaglia decano alla pre-