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42 VITA DI PIO VII

cui trovavansi gli animi divisi a cagione dell'esclusiva data al Gerdil e delle risposte che non giungevano da Vienna, ove era stato spedito un corriere per intendere se dall'imperatore era gradita la scelta del Bellisomi1, avvisò a tutti i mezzi per promuovere il vescovo d'Imola. Grandi furono le fatiche, difficilissime le parti, ch'egli sostenne. Già quegli uomini, consumati nella prudenza, educati alla scuola della sventura, a piegar l'orecchio ai suggerimenti dell'accorto segretario inclinavano, quando egli a vincerli interamente, ricordando loro le infelici condizioni in cui era la Santa Sede, mostrò il bisogno urgente di scegliere un papa fornito di carattere dolce, affabile, moderato e destramente escludeva dal pontificato supremo Mattei perchè colui, che segnatario del concordato di Tolentino, avea tre provincie alla repubblica Cispadana cedute, non poteva esser fornito del coraggio opportuno a ridomandarle; escludeva Gerdil nato in Savoia, e ricusato da quella potenza, che offriva loro generosa ospitalità: escludeva Bellisomi di Pavia perchè suddito della repubblica traspadana, vicina alla Francia, nemica al Piemonte, disciolta è vero, ma pronta a costituirsi di nuovo. Nè ancora per questi ragionamenti apertamente vedeasi qual fosse il porporato, a cui volea assicurata la pontifical dignità. Voi, padri, dicea

  1. Fece il cardinal Hertzan riflettere ai porporati, che trovandosi il sacro collegio in una città sottoposta al dominio dell’imperatore austriaco era conveniente prima di pubblicare la nomina del nuovo pontefice partecipargliene per mezzo di un corriere l'avviso. Non poteasi dubitare della sua adesione perchè il Bellisomi era nato a Pavia e per conseguenza suddito di sua maestà.