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46 VITA DI PIO VII

mediatamente l’espressione del loro rispetto gli ambasciatori di Spagna, di Portogallo, di Napoli, di Sardegna. Notavasi frà questi l'inviato di Paolo I, promettente amicizia e sostegno in nome dell’autocrate delle Russie. Pubbliche feste in tutte le città dello stato celebravansi per la elezione dell’universale pastore e gli animi dei buoni in tutti i regni della cristianità si aprivano alle speranza di migliore avvenire. I figli di s. Benedetto nelle dimostrazioni di gioia con luminarie, con iscrizioni votive, con pubblici e solenni rendimenti di grazie a Dio ottimo, massimo, un nome nuovo ai nobilissimi fasti del loro ordine col nome di Pio VII aggiungevano. Parve giustamente, che la elezione del papa fatta in quei momenti fosse argomento sicuro, che la provvidenza vegliava su noi e che al governo della navicella di Pietro non sovrastavano nuovi perigli.

XXVI. Avea il nuovo eletto assunti gli abiti pontificali e i cardinali di s. chiesa disponevansi a prestar atto di obbedienza el vicario di Gesù Cristo, quando innanzi a Pio VII fecesi il prelato Spina, che avea raccolti gli ultimi aneliti del magnanimo predecessore. Un sentimento di tenerezza e di commozione profonda manifestavasi sul volto del nuovo pontefice e dei cardinali, allorchè questi per adempiere al mandato che avea ricevuto, rimettea in mano al successore l'anello che al deportato Pio VI in supremi e dolorosi momenti avea donato la regina sabauda Clotilde. Disceso in sedia gestatoria nella chiesa di s. Giorgio, e ricevuta dal sacro collegio la terza adorazione, intuonavasi dal cardinale Albani l'inno in rendimento di grazie. Erano cinque giorni decorsi dalla sua elezione, quando tenne la prima udienza pubblica, in cui fu ammessa la prelatura, il patriziato veneto e di terra ferma, e l'inviato Parmense, venuto appositamente in città per presentare