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LIBRO I 45

loro schede sull'urna e le schede segnavano tutte il nome di Gregorio Barnaba Chiaramonti: che questo avvi di sublime nei fasti del romano pontificato, che cessano tutte le voci di umano interesse, le opinioni le più discordi si annodano quando trattasi di promovere il decoro della santa sede, il vantaggio della religione. Un voto solo cadea su di un altro individuo: era il voto del cardinal Chiaramonti, a cui fattosi innanzi il decano del sacro collegio Gio: Francesco Albani, domandò se accettava la suprema dignità della Chiesa. Alle calde preghiere, alle vive insistenze dei colleghi cedea il nuovo eletto, che in memoria dei benefici ottenuti s'impose il nome di Pio VII. Il cardinal Doria primo diacono, dopo un conclave, che durava da cento e quattro giorni, da una loggia del monistero di san Giorgio maggiore ai buoni veneziani ne annunziava la elezione1. Nel giorno istesso confermò Roverella prodatario, dichiarò suo vicario il cardinal della Somaglia, provvide alle cariche e uffici minori. E perchè doveasi un compenso all'energia e allo zelo spiegato dal Consalvi, era nominato pro-segretario di stato, e ricevea promessa del cappello cardinalizio2. Ben videro tutti l’arte usata dall’accorto prelato nel suggerire al santo padre di provvedere in Roma soltanto ai grandi uffici: ivi, aggiungea scaltramente, è il papa padrone della sua scelta, libero dalla influenza straniera: sagace consiglio, che assicurava un luminoso posto a Consalvi3. A Pio VII portarono im-

  1. Un vasto incendio avvenuto in Venezia nel pubblico palazzo del collegio dei medici, che consumando l’archivio , la biblioteca non lasciava in piedi che le pareti laterali precedeva la elezione di Pio VII; un incendio più vasto e più deplorabile: quello della basilica di s. Paolo ne preconizzava la morte la notte del quindici luglio 1823.
  2. I segretari del conclave hanno per lo più esercitata un alta influenza su i cardinali. L'elezione d'Innocenzo X fatta nel 1664 è dovuta all'intelligenza e alle premure spiegate dal prelato Fanelli segretario di quel conclave.
  3. Assunto appena al pontificato, provvide alle cariche di corte. Conferì il posto di maggiordomo a Marino Caraffa di Belvedere, di maestro di camera a Diego Innico Caracciolo: fu nominato sacrista Menocchio vescovo d'Ippona, segretario delle lettere latine Mariotti, crocifero e sopranumero dei maestri di ceremonie Speroni.