Pagina:Storia delle arti del disegno.djvu/118

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12 O r i g i n e   d e l l e   A r t i

citore ne’ giuochi per nome Arrachione1, ma non per questo si argomenti che i Greci apprendessero dagli Egizj le arti del disegno. Essi non ne ebbero certamente l'occasione, poiché sino ai tempi di Psammetico, che fu uno degli ultimi re d’Egitto, era vietato a tutti gli stranieri l’entrare in quel regno; e altronde molto prima tali arti presso i Greci erano in uso. Che se alcuni viaggiatori, quali furono i savj della Grecia, vi penetrarono immediatamente dopo la conquista fattane dai Persi, non altro si proposero que’ filosofi fuorché di osservare la forma del governo di quelle contrade2, e di apprendervi l’arcana scienza da que’ sacerdoti, ma non già di conoscerne le arti3.

§ 16. Coloro i quali tutto derivar vogliono dall’Oriente, ben maggiore verosimiglianza troveranno facendo venire le arti dai Fenicj, coi quali i Greci molto prima ebbero relazione, e da essi, al riferire degli storici, appresero per mezzo di Cadmo le lettere dell’alfabeto4. Alleati de’ Fenici, negli antichissimi tempi anteriori a Ciro, furono pur gli Etruschi5,


come
  1. Paus. lib. 8. cap. 40. pag. 682. princ.
  2. Strab. lib. 10. pag. 738. D., et Plutar. Solon. op. Tom. I. pag. 92.
  3. Per non fare qui una Dissertazione, io mi riserbo a trattare più opportunamente del commercio dei Greci, e delle altre nazioni cogli Egiziani anche ne’ tempi antichissimi, nella nuova edizione della lodata opera del sig. Goguet, Della Origine delle leggi, delle arti, e delle scienze, e de’ loro progressi presso gli antichi popoli. Basterà fare qui due osservazioni. In primo luogo Diodoro lib. 1. §. 96. pag. 107. parla di filosofi, e di artisti, che prima, e dopo il re Psammetico andarono in Egitto: e sono Orfeo, Museo, Melampode, Dedalo, Omero, Licurgo, Solone, Platone, Pittagora, Eudosso, Democrito, Enopide. Lo afferma su l’autorità dei sacerdoti egizj, e soggiugne che colà se ne conservava la memoria, e per le statue, o immagini, che di essi vi erano state fatte, e vi duravano ancora a suo tempo, e per denominazione, che da loro aveano preso alcuni luoghi, e opere forse pubbliche. In secondo luogo col lodato P. Bertola Lezioni di Storia ec. Tom. I. cap. iiI. pag. 48. domanderemo a Winkelmann, come mai ha egli potuto dissimulare il passaggio in Grecia di colonie egizie? passaggio, che da tanti antichi storici viene accertato, come può vedersi presso il lodato Goguet l. c. lib. I. c. IV., il P. Paoli della Relig. de Gent. ec. par. iI. § .XXV. pag. 76., e Denina Istoria della Grecia lib. I. cap. I.
  4. Erod. lib. 5. cap. 58. pag. 399., Euforo presso Clemente Alessandrino Strom. lib. 1, num. 16. pag. 362., Diod. lib. 3. §. 66. p. 236., Plinio lib. 7. cap. 56. sect. 57., Tacito Annal. lib. 11. c. 14., Euseb. De Præp. Evang. l. 10. c. 5. pag. 473., ed altri comunemente. Vegg. Bochart Geograph. sacr. par. iI. lib. 1. cap. 20., Goguet l. c. Tom. iI. par. iI. sez. iI. cap. VI., a Bennettis Chronolog. et crit. hist. prof. et sacr. par. I. Tom. I. proleg. num. XIX., Denina Istoria della Grecia Tom. I. lib. iI. cap. XI.
  5. Paus. lib. 10. cap. 17. pag. 836. princ. [Affinché Pausania quadri a ciò, che forse voleva dire qui Winkelmann, conviene emendare questo mezzo periodo così: Gli Etruschi nazione potente in mare ne’ tempi antichissimi (Pausania etc.), e anteriori a Ciro, alleati, furono de’ Fenicj, come appare ec.