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92 D e l l e   A r t i   d e l   D i s e g n o.

abbaglio1. I bastoni, che le figure virili tengono in mano, hanno comunemente su la cima, in vece di pomo o di nodo, la testa d’un uccello2, come chiaramente vedesi in una statua della villa Albani (Tav.VIII.), nelle figure sedenti ai due lati d’una gran tavola di granito rosso nel giardino del palazzo Barberini3, e in quelle che sono intagliate presso la cima degli obelischi. Pensa Diodoro che tal bastone prender si debba per un aratro4. Veggansi i miei Monumenti antichi5.

§. 14. Porfirio6 adducendo l’opinion di Numenio intorno al racconto di Mosè sulla creazione, ove dicesi che lo Spirito di Dio era portato sulle acque7, narra che le divinità egiziane non posavano fu un fondo stabile e sodo, ma bensì su di una nave; e che non solamente il sole, ma le anime eziandio, secondo la dottrina dell’Egitco, nuotavano in un fluido elemento. Da quella dottrina allegorica degli Egizj avrà probabilmente Talete, il quale viaggiò colà8, ricavato quel che egli insegnava del moversi la terra sopra le acque a guisa di una nave9, e di essa trovansene le tracce in alcuni monumenti dell’antichità. Nella villa Lodovisi v’ha una piccola Iside di marmo, che tiene fu una nave il pie sinistro; e fu una


nave
  1. De Sistr. pag. 17. V. Descrip. des pierr. gr. du Cab. de Stosch. Préf. pag. XVII. [ Io non ho potuto trovare dove il P. Bacchini in tutta l’opera citata, che ho letta, riletta, e fatta leggere da altri, asserisca tal cosa. Winkelmann potea vedere il sistro scolpito anche nella prima fascia di quel secchio di bronzo, del quale parla in appresso nel capo IV. §. 3. più chiaramente rilevato nel disegno, che ne dà il P. Martin, il quale nel §. V pag 151. osserva, che con quell’istromento viene caratterizzata la più parte dei monumenti, che vengono dall’Egitto: e pare anche a me, che si veda di fatti fu qualcheduno di essi, della forma presso a poco, che ha su quel secchio.
  2. Secondo che scrive Sinesio Calvitii encom. in fine, pag. 114. C. la punta superiore è l’artiglio d’una fiera; quella di sotto il rostro d’un uccello sacro, che Winkelmann nei Monum. ant. nel luogo, che cita qui appresso nota b. dopo il Pignorio Mensa Isiaca lit. E. pag. 28., vuole l’upupa. Il bastone serviva di scettro ai re, come abbiamo da Diodoro qui appresso; e per relazione di Erodoto l. 2. cap. 63. pag. 133. lo portavano i Sacerdoti in una processione, e ritornando si menavano bastonate vicendevolmente con quei, che erano restati alla guardia del tempio. Vegg. Martin Explic. de quelq. mon. sing. Relig. des Egypt. §. XIII. pag. 188.
  3. Monum. ant. num. 79. pag. 103.
  4. Diodoro lib. 3. §. 3. pag. 176., lo dice simile ad un aratro; e così dice anche Winkelmann nel luogo dei Monumenti, a cui si riporta qui appresso.
  5. loc. cit. §. 6. pag. 104.
  6. De Antro Nymph. cap. X. pag. 11.
  7. Genes. cap. 1. v. 2.
  8. Plut. de Iside, & Osiri. pag. 354. D.
  9. Seneca Nat. quæst. 3. cap. 13.