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Pagina:Storia delle arti del disegno.djvu/199

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presso gli Egizj, i Fenicj, e i Persi. 93

nave similmente posa ambo i piedi un’altra figura nella villa Mattei1, luogo ove è stato altre volte esercitato l’egiziano culto che i Romani aveano adottato. Ma ciò che più ancora s’avvicina alla mentovata dottrina degli Egizj, sono il sole e la luna personificati sovra una quadriga collocata in una nave2. Questo monumento, che è un vaso di terra cotta esistente nella biblioteca Vaticana, è stato da me pubblicato3.

[Sfingi.]

§. 15. Le sfingi degli Egizj hanno amendue i sessi, cioè sono femmine nella parte anteriore, avendo femminile il volto e ’l petto, e posteriormente son maschi, avendo le parti sessuali maschili. Nessuno, ch’io sappia, avea fatta quest’osservazione prima di me, che la pubblicai nella descrizione del museo Stoschiano4, spiegando così uno sinallor non inteso passo del poeta Filemone5, ove parlasi di sfinge maschio6. I greci artisti effigiarono anche talora le sfingi colla barba, siccome appare da un basso-rilievo di terra cotta esistente nella


Far-


  1. Vedi pag. seg. nota A.
  2. Le barche con divinità egiziane dentro si possono vedere in altri antichi monumenti, come negli avanzi del sepolcro del re Osimandue presso Pococke Description, ec. Tom. I. tav. 42.; Fabretti Inscr. cap. VII. pag. 533.; nel secchio di bronzo presso il P. Martin Explicat. de quelq. mon. ec. Relig. des Egypt. p. 144 §. VI. pag. 62., il quale appunto le spiega colle ragioni di Porfirio; e in una gemma presso il Gori Gemm. ant. cl. IV. tab. 59. num. 1. pag. 125., ove crede poterle riferire alla protezione d'Iside, e Osiride per li naviganti, e alla festa della stessa Dea, chiama Navigium Isidis; o anche di altre divinità, come osserva Martin pag. 164.; e può vedersi Buonarroti Osserv. Istor. sopra alc. medagl. Tav. 37. pag. 434. seg. Di una medaglia del tempo forse de’ Greci ultimi, in cui ii trova un’Iside con altre figure, e che molto ha occupato l'ingegno di varj gran letterati, si legga l’Autore De L’archit. nav. anc. & mod. ec. prém. par, in appendice del III Tomo dell Hist. gcn. de la marine, p. 21O., ove crede, che sia simboleggiata l’invenzione dell’uso della vela.
  3. Monum. ant. Par. I. cap. 7. §. 2. n. 22. pag. 25.
  4. Préface a la description des pierr. grav. du Cabin. de Stosch, p. XVII.
  5. Apud Athen. Deipnof. l. 14. cap. 22. pag. 659. B.
  6. Mon. ant. Par. I. cap. 27. §. 5. p. 103. [Io non vedo cosa particolare in quella osservazione. O vogliamo considerare la sfinge degli Egizj come ideale, e simbolica, secondo che fa osservare il Pluche Istor. del Cielo, lib. 2. §. 8.; e allora non farà né maschio, né femmina; perchè è un composto di testa, e petto di donzella, e qualche volta di testa, petto, e mani, come diremo nella nota seguente; e del corpo d’un leone corcato: colla quale unione simboleggiavano i due segni celesti del leone, e della vergine. Oppure si vuol considerare la sfinge come un vero animale, del genere delle scimie, che dimora tra l’Etiopia, e la Trogloditica, menzionata, e descritta da Diodoro l. 3. §. 35. pag. 200., Plinio l. 8. c. 21. sect. 30., Solino c. 27. in. fine, Strabone l. 17. pag. 1121. A., Ammiano Marcellino l. 22. c. 16., Filostorgio Hist. eccl. l. 3. c. 11., ed altri antichi autori, come simigliante alle sfingi, che facevano gli artisti, fuorché nel pelo, che hanno irsuto; ed allora diremo, che di esse vi è il maschio, e la femmina: il che viene anche notato nel Museo d’Ercolano Pitture, Tom. iiI. Tav. 30. pag. 126., e Tav. 58. not. 5. pag. 305. Il passo del poeta Filemone è stato veduto da