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98 D e l l e   A r t i   d e l   D i s e g n o.

probabile che abbia preso Erodoto quest’abbaglio, quanto che lo statuario medesimo Francesco Maratti padovano, che restaurò le statue del Campidoglio, non s’avvide punto del summentovato orlo che solo fa riconoscere il vestito, come appare dai disegni ch’egli ne presentò al pontefice Clemente XI.1. Pococke ha fatta la medesima osservazione su un’Iside sedente, la quale, se non avesse un orlo rilevato sopra le caviglie delle gambe, crederebbesi affatto ignuda2. Egli pretende di ravvisare in quel vestito una finissima mussolina di cui anche oggidì, a cagione del gran caldo, vestonsi le donne in oriente.

§. 19. In un particolar modo è vestita la mentovata figura sedente del palazzo Barberini, la cui tunica va dilatandosi da cima a fondo senza pieghe a foggia d’una campana; e di tal maniera di vestire può darcene idea un’altra consimil figura descritta e fatta disegnare da Pococke3. Ha la stessa forma la tunica d’un’altra statua muliebre di granito nericcio, alta tre palmi, nel museo Rolandi a Roma4, se non che questa non va dilatandosi fino a basso, onde la parte inferiore ha la figura d’un cilindro, e non ha visibili i piedi: tien questa innanzi al petto un cinocefalo sedente in una cassettina ornata di geroglifici a quattro colonne5.


§. 20. La
  1. Non so che mi dire intorno a questa omissione. Ma da essa non deve argomentarsi contro Erodoto, il quale andò in Egitto, e vide, che appunto con quella veste andavano coperte le donne.
  2. Mi pare che si possa dire lo stesso di alcuni sacerdoti, che portano una barchetta con entro una figura egiziana, nei bassi-rilievi del sepolcro d’Osimandue presso lo stesso Pococke Tab. 42. pag. 108.; e di cui ho già parlato innanzi. Si vede loro appena un orlo alli polsi, e alle caviglie, che io non posso credere un anello. Hanno della somiglianza con due sacerdoti della figura iI. nella creduta Pompa Isiaca, della quale abbiamo anche parlato sopra pag. 90. not. b.
  3. loc. cit. Tab. 76. pag. 284. [ Presso Sallengre Nov. Thes. Antiq. Rom. T. iI. p. 1002. si vede una figura di donna vestita come a campana. Pare che abbia la veste di sotto, e una sopraveste alquanto più corta, ma con qualche pieghetta. Le pende avanti, e dietro una striscia della lunghezza della sopraveste, piena di geroglifici.
  4. È bene di avvertire, che questo Museo Rolandi Magnini, una volta celebre per le tante rarità in ogni genere, e lodato dal de la Chausse, e da tanti altri antiquari, è quasi affatto disperso dopo molte vicende. Così avvisava anche il signor abate Venuti Accurata e succ. descr. di Roma mod. ec. Tom. I. Rione V. pag. 188., ove dà una piccola relazione di quel che era una volta
  5. Questa figura passata al Museo Pio-Clementino è d’uomo, non di donna, come si conosce dalle spalle, dalle mani, e dal petto.