Pagina:Storia delle arti del disegno.djvu/313

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p r e s s o   g l i   E t r u s c h i , ec. 203

sti un’espressione forte, e de’ tratti ben sensibili, diedero alle figure tal positura ed azione, in cui quelli meglio venissero espressi; e ove tender doveano a rappresentare lo stato di riposo e di compostezza, prescelsero quello di violenza. Fu gonfiata, a così dire, e renduta ampollosa l'espressione del Pentimento, che portar si volle sino agli estremi.

[... Osservato in varj monumenti.]

§. 13. Per mettere più in chiaro quanto sin qui generalmente ho detto, apporteronne ad esempio quel Mercurio barbato dell’ara triangolare Borghese, il quale è muscolato come un Ercole, e ’l Tideo, e ’l Peleo, di cui possono in questo volume vedersi le figure1. Su queste piccole figure le clavicole del collo, le coste, le cartilagini de’ gomiti e delle ginocchia, le articolazioni delle mani, la caviglia de’ piedi siano espresse con egual forza e risalto che le tibie delle braccia e delle gambe2; anzi su Tideo scorgesi ben anche la punta dell’osso del petto. I muscoli sono nella più forte azione eziandio su Peleo, sebbene il carattere suo non esiga moti sì violenti: su Tideo nemmeno si sono ommessi i muscoli del di sotto del braccio. Si ravvisa l’attitudine sforzata nelle figure della mentovata ara rotonda del museo Capitolino3, e in alcune di quelle dell’ara Borghese, nella quale le divinità, che vedonsi in prospetto, hanno i piedi stretti e paralleli, e quelle, che vedonsi di profilo, gli hanno sulla stessa linea un dietro all’altro. Le mani principalmente sono in tutte le figure in un’attitudine sforzata ed impropria, cosicchè, se queste stringono qualche cosa colle prime dita, restano colle altre diritte e tese. Rilevasi da tali figure che, sebbene grande abilità e molte cognizioni avessero gli Etruschi nell’esecuzione delle opere dell’arte, pur mancava loro l’idea della bellezza: diffatti la testa di Tideo ha fattezze comuni, e quella di Pe-


C c 2 leo,


  1. La prima pag. 161., l'altra pag. 206.
  2. Le tibie sono delle gambe, delle braccia i radj.
  3. Vedine la figura alla pag. 1.