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292 Storia delle Arti

ivi scolpirono tre statue, cioè un Mercurio, un Ercole, ed un Teseo1, collocate nel Ginnasio. Tal crudeltà di Fiscone rendè memorabile il secondo anno del suo regno, che cadde nell’olimpiade clviii.; ma ciò non ostante vi ebbero sempre in Alessandria de’ filosofi, e vi si mantennero sino ai tempi de’ cesari con numeroso concorso di scolari2. Ho parlato altrove d’una pretesa testa di Tolomeo Aulete3.

[...e in Siria.] §. 24. In Asia, e alla corte dei re di Siria, perì l’arte come una face cui manchi l’alimento, che getta per un istante una luce viva, e scompare. Antioco IV. Epifane secondo figlio d’Antioco il Grande, successore di Seleuco IV. Filopatore suo fratello primogenito, amava la tranquillità, e voleva voluttuosamente godere di tutt’i piaceri della vita. Fra questi però occupavasi molto delle arti del disegno, ed amava di conversare cogli artisti4, cui impiegò a lavorare non solo per sè stesso, ma eziandio pe’ Greci, siccome già osservammo. Nel tempio di Giove Capitolino in Antiochia non solo fece fare la soffitta e indorarla, ma volle pure che coperte ne fossero di lastre indorate le pareti5, e fece in esso collocare una statua simile al Giove Olimpico di Fidia6. II tempio di Giove Olimpico in Atene, il solo che sembrò agli antichi proporzionato alla grandezza del padre degli dei, fu d’ordin suo magnificamente compito: da lui pure, come dicemmo, ornato fu di molte are insigni e di statue in copia7 il tempio d’ Apollo a Delo, e fu fatto costruire un sontuoso teatro di marmo nella città di Tegea8.


§. 27. Col-


    commentari descrivendo la sua regia d’Alessandria, e gli animali diversi, che vi manteneva, raccontava che v’era una gran quantità di fagiani, parte fatti venire dalla Media, e parte nati nella stessa regia, da potersene cibare ogni giorno; ma che non ne avea mangiato mai.

  1. Paus. lib. 4. cap. 32. pag. 359.
  2. App. De bell. civ. lib. 2. pag. 483. E.
  3. Ved. Lib. V. Cap. V. pag. 360.
  4. Polibio presso Ateneo l. 5. c. 6. p. 193. E. Narra alla p. 195. princ., che nella magnifica processione, fatta fare da questo sovrano prima di dar principio ai giuochi celebrati in Dafne, furono portate in giro infinite statue di divinità, e di eroi.
  5. Liv. lib. 41. cap. 20. num. 25.
  6. Ammian. lib. 22. cap. 13. [Dice, che fece fare la statua d’Apollo della grandezza del Giove Olimpico, e la fece collocare nel tempio vastissimo, che gli avea fatto innalzare a Dafne sobborgo d’Antiochia.
  7. Polibio presso Ateneo l. cit. p. 194. B.
  8. Liv. loc. cit.