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46 | Meccanismo della Scultura |
tre palmi d’altezza: una di queste rappresenta un Ercole nell’attitudine del Farnese, e fu pagata dai signor cardinale 500. scudi romani; l’altra è una Pallade, che appartenne dianzi alla regina Cristina di Svezia, e gliene costò 800. Le altre due figure insieme unite di varj pezzi sono una Pallade, ed una Diana. La quinta è il bell’Apollo Sauroctonos1, di cui già più volte ho parlato in quella Storia, e ne parlerò nuovamente, mentovando le opere di Prassitele, di cui potrebbe credersi lavoro: ha cinque palmi d’altezza compresavi l’antica base2. Fu fatta disotterrare questa statua dal sig. cardinale medesimo in una sua vigna sul colle Aventino sotto la chiesa di santa Balbina.
§. 24. Non sembreranno certamente eccessivi i riferiti prezzi a chi ha letto in Cicerone che a’ suoi tempi in Roma ne’ pubblici incanti le figure in bronzo di mediocre grandezza (signum æneum non magnum) vendeansi H-S CXX. millibus3, cioè 3000. zecchini4; e si troverà che, sebbene ve ne fosse allora molto maggior copia che oggidì, pur a più caro prezzo si comperavano. Si potrà quindi inferire quanto apprezzar si debba il mentovato Apollo di grandezza poco men che naturale, essendo uguale ad un ben formato fanciullo di dieci anni.
[...a Firenze...]
§. 2j. La galleria Granducale a Firenze è dopo Roma il luogo, in cui siavi maggior copia d’antiche figure in bronzo. Oltre molte piccole statue, due ve ne sono di grandezza naturale e ben conservate: una è vestita alla romana, ma nell’orlo del panneggiamento ha incisi de’ caratteri etruschi; e l’altra, scoperta a Pesaro presso il mar adriatico, pare che rappresenti un giovan eroe ignudo. Ivi pure
sta |
- ↑ V. Monum. ant. ined. par. I. cap. 18. n. 1. pag. 46. n. 40.
- ↑ Sono palmi quattro, ed once sei, come lo notò anche il P. Paoli nella più volte lodata opera Della relig. de’ Gentili, ec. parte iiI. §. LXV. pag. 176. princ. Vedi appresso lib. IX. capo iiI. §. 14.
- ↑ in Verr. Act. 2. lib. 4. cap. 7.
- ↑ Non zecchini, ma scudi.