Pagina:Storia delle arti del disegno II.djvu/53

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presso i Greci, e loro Pittura. 47

sta la famosa Chimera, mostro composto d’un leone e d’una capra, con un’etrusca epigrafe. Ometto la Pallade di grandezza naturale, che solo intera e bella ha la testa, ed è malconcia nel resto. Ben mi ricorda d’aver fatta menzione di questi lavori nel Libro iiI. Capo iI.1; ma era necessario di nuovamente indicarli in questo luogo2.

[...a Venezia] §. 26. Forse Venezia avrebbe dovuto nominarsi prima di Firenze, a cagione di quattro cavalli di grandezza naturale di rame indorati, posti sulla porta della chiesa di s. Marco. Questi cavalli furono presi a Costantinopoli nel secolo XIII., allorché per breve tempo vi signoreggiarono i Veneziani. Oltre questi monumenti, che sono unici nel loro genere, non v’è, ch’io sappia, nessun altra figura grande antica dì bronzo. Non rammenterò le figure del museo Nani, perchè son troppo piccole3, né la testa che è in casa Grimani, poichè non l’ho veduta, e non vuò qui riportarmi al giudizio altrui.

[... a Napoli ...] §. 27. A Napoli nel cortile interno del palazzo Colobrano v’è la bellissima testa di cavallo, che dal Vasari viene erroneamente attribuita al Donatello scultor fiorentino4.


Nel


  1. §. 9. e 10. pag. 179. e 180.
  2. Per maggior esattezza riporterò qui ciò, che di queste quattro figure scrive il sig. Lanzi nella più volte citata descrizione di quella galleria inserita nel Giornale de’ Letterati, Tom. XLVII. cap. 2. pag. 41. „ La prima, ch’è una Minerva, non è finita; anzi alla rozzezza, che vi rimane, e a’ due canaletti, pe’ quali fu introdotto il bronzo nella forma, può congetturarsi, che fosse già un un falso getto non ripulito dall’artefice. L’esser trovata in Arezzo mostra che fu opera di fonditor etrusco, e la meravigliosa bellezza, che vi si vede, fa conoscere, che all’antica Etruria non mancarono i suoi Lisippi. Bella, e unica per la lunga iscrizione etrusca, è la statua, che siegue d’Aulo Metello, o Metellino; se già que’ caratteri dicono ciò, che ne parve agli antiquarj. La terza è una chimera col nome etrusco, che pretendesi essere quel dell’artefice. L’ultima è statua di un Giovane, che in vista de’ corti capelli, e dell’atto simile a un Genio in bronzo del Museo Barberini, crederei anzi un Genio, che un Bacco; quantunque io veneri l’opinione contraria per l’autorità di quegli, che la difesero; fra’ quali fu il Bembo„. Delle altre molte figure in bronzo di poca grandezza, che stanno nella galleria medesima ne parla a lungo questo dotto espositore nel c. 3. p. 54, e segg.
  3. Ne riporta alcune il P. Paciaudi nell’opera sua Monumenta Peloponnesia, ec.; ma qui si deve almeno ricordare la figura greca di antichissmo stile, di cui ha parlato Winkelmann nel Tomo I. pag. 10., riportata dallo stesso P. Paciaudi nella detta opera Tom. iI. pag. 51., senza però indicarne la grandezza.
  4. Vite de’ più eccell. pitt. scult. ed archit. Tom. iI. nella vita di questo artista p. 166., ove l’editore ha notato lo sbaglio del Vasari.