Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/109

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sull’Architettura degli Antichi. 91

§. 6. Le terme di Diocleziano, che sussistevano ancora in gran parte due secoli fa, allorché l’Architettura cangiò di faccia, erano allora la principale scuola degli architetti per la parte degli ornamenti. Chambray1 ne ha riportati due pezzi. Sull’esempio delle nicchie con colonne ai lati, e cornice sopra, il vecchio Sangallo fece il primo degli ornamenti simili alle finestre del palazzo Farnese. La cornice interrotta al di sopra delle alte arcate di quelle terme2 portò Michelangelo a uscire anche di regola, e ad interrompere la cornice del finestrone, che è sopra l’ingresso del palazzo dei Conservatori in Campidoglio; siccome ancora a far uscire quello finestrone per mezzo d’un arco al di sopra della itessa cornice. Gli architetti moderni hanno presa l’idea delle colonne senza intavolato, e con un arco, il quale serve a legarle insieme, dal medesimo edifizio, ove unicamente ne trovarono i modelli. Il portico semicircolare della chiesa della Pace, quello della chiesa di sant’Andrea a Monte Cavallo, e quello della chiesa all’Ariccia furono imitati dal Bernini sulle stampe di quelle terme. Potrebbe citarti anche un maggior numero d’imitazioni, che sono state dalle medesime ricavate.

§. 7. Per ciò che spetta agli ornati in particolare, sono collocati in parte all’esterno, e in parte all’interno degli edifizj. Noi prima dobbiamo osservare quelli, che servivano a decorare i tempj, e gli edifizj pubblici, cominciando dal tetto.

§. 8. Dai più remoti secoli fu usato anche in Roma di porre delle statue sul frontispizio dei tempj; e Tarquinio Prisco3 fece collocare su quello del tempio di Giove Ca-


M 2 pito-


  1. loc. cit. chap. 16. 29.
  2. Si vedono così anche ai tempj di Balbec. Ved. Wood The Ruins of Balbec, pl. 6.
  3. Plin. lib. 35. cap. 12. sect. 45. [Vedi qui avanti Tom. il. pag. 51.