Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/142

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gazione di Poleno1, pajono ridicoli paragonandoli colla meccanica de’ Greci2.

§. 35. Da ciò si vede quanto semplice fosse la maniera d’operare degli antichi. Pare che i moderni con tutte le loro arti, e col soccorso dell’algebra non abbiano ancora potuto giugnere alla perfezione delle forze moventi di essi. Riflettiamo alla grandezza enorme degli obelischi. Per tutto l’universo si sono resi celebri i preparativi, che fece l’architetto Fontana per alzare un obelisco sotto il pontificato di Sisto V.; e noi non troviamo notizia veruna intorno alla maniera usata dagli antichi a tal effetto. A’ giorni nostri Zabaglia ci ha fatto vedere in Roma come la strada la più naturale, e la più facile è preferibile nella meccanica a tutte le forze complicate delle ruote, e delle carrucole, quando la natura delle cose non lo richiegga. Quest’uomo straordinario, il quale mai non aveva avuta istruzione alcuna, e neppur sapea leggere, e scrivere, ha inventato colla sola forza del suo talento delle macchine, che sembrano un nulla in sè stesse; ma che producono effetti sorprendenti, e colle quali egli ha operato cose, che erano restate incognite agli altri architetti3.

$. 36. Non essendo stato terminato questo tempio di Giove, è avvenuto che col tratto del tempo siansi fabbricate accosto ad esso delle case, e a segno tale, che finalmente ne sia stato tutto circondato. Questa è la giusta spiegazione, che dee darsi alle parole di Diodoro non capite sinora: τῶν ἄλ-


λων


  1. Dissertaz. sopra al Tempio di Diana d’Efeso, §. XIX. Saggi di dissert. dell’Accad. di Cortona, Tom. I. par. 2. pag. 35.
  2. Plinio scrive, che si usarono al tempio di Diana Efesina da Chersifrone per alzare gli architravi di mole immensa: onde fu lavoro de’ Greci.
  3. Le macchine di Zabaglia sono state incise in rame, e pubblicate in un Tomo in gran foglio con quelle del citato cav. Domenico Fontana; e per l’erezione dell’obelisco può vedersene anche la storia presso l’altro Fontana Il tempio vatic. lib. j. cap. 4. segg., e in succinto presso il sig. Milizia Le vite, ec. nella di lui vita. Goguet Tom. iiI. par. iiI. lib. iI. cap. iI. pag. 40. riporta la maniera descritta da Erodoto lib. 2. c. 125. p. 164., con cui gli Egiziani alzavano i pietroni per la fabbrica delle piramidi, e ne dà la figura in rame.