Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/16

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come vi ho emendate anche molte parole, o nomi scorrettamente scritti dallo stesso Winkelmann, o cangiati con altri. Nelle note ho corretta qualche sua opinione: altre ne ho rischiarate, o confermate; e vi ho supplite molte notizie per dare il più che si poteva d’interessante in quella materia. Si noti peraltro, che le notizie date in elle da Winkelmann, non sono tutte nuove tra le sue opere; avendone inferite egli stesso alcune, variate in piccole cose, nella Storia dell’Arte; quali sono quelle fra le altre, che riguardano i bronzi, e le pitture del museo Ercolanese.

Poco dirò della mia dissertazione sulle rovine di Roma, che viene appresso alle lettere; essendomi nel principio di essa spiegato abbastanza intorno al motivo di farla. Non ho inteso di dare un’opera voluminosi, e compita, come avrei potuto; ma un cenno soltanto della storia della città, e delle sue fabbriche, e d’altri antichi monumenti dell’arte nella ferie di tanti secoli sino al presente, delle quali si è sinora generalmente restati al bujo; e di abbattere tanti pregiudizj ripetuti inconsideratamente anche dai più accreditati libri d’antiquaria, e molto più dal volgo.

Nell’indice dei rami assai copioso ho cercato di unire insieme tutto ciò, che se ne è detto nell’opera, e di supplire di altre riflessioni, alcune delle quali servono per correggere, o per meglio spiegare ciò, che si è scritto in altri luoghi meno esattamente. Sopra tutto ho avuto in mira di far nuove osservazioni sopra le tanto vantate arti, e fabbriche degli Etruschi nell’Etruria, in Roma, e altrove; e di far vedere, che erano opere de’ Greci, o che dai Greci


avea-