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258 L e t t e r e


A r t i c o l o   XV.


Senza preamboli vi mando la notizia d’alcune scoperte di monumenti, che sono recentemente venute a mia notizia1. I. Un Fauno, o Priapo giovane vagamente vestito da donna, e in atto di ballare, alzando alquanto la lunga verte talare con ambedue le mani, come usano le zitelle, che modestamente ballano. Ma nel più bello di volere smentir il sesso principia a rizzarsi un Priapo smisurato, che spinge in fuori la verte2. La figura è di tre palmi in circa, e sta presso lo scultore Cavaceppi. II. Un Mercurio putto, il primo, che si sia veduto, senza petaso, o cappello, ma colle alette verso le tempia. E’ di grandezza naturale, e sta presso il medesimo3. III. Un prigioniero sedente senza gambe, e braccia, ma di tal eccellenza d’arte, che fuori del Laocoonte, difficile farebbe trovargli il compagno. E’ gran-


de


  1. La lettera è in data dei 30. aprile 1763.
  2. Questo periodo, se non fosse mancato nella prima edizione di quelle lettere, come manca in altra lettera al sig. barone Riedesel in data dello stesso mese di aprile dell’anno 1765., par. I, pag. 216., non avrebbe lasciato campo al signor abate Bellini in una lettera riportata dal signor abate Ranghiasci nel suo opuscolo Del tempietto di Marte Cyprio, inserito nella Nuova Raccolta di opuscoli scientifici fatta dal Padre Mandelli, Tomo XXXIX. pag. 28., di far osservare, che la figura descritta dal nostro Autore poteva illustrarsi colle autorità di Nonno Panopolita, il quale Dionys. lib.14.. vers. 159. scrive, che Bacco talvolta si vestiva da donna; e di Teodoreto, il quale riferisce Hist. eccles. lib. 3. cap. 7., che nella città di Emesa i Gentili al tempo di Giuliano l’apostata posero al pubblico culto in una chiesa nuova dei Cristiani la statua di Bacco Gunide, o muliebre: autorità, che il signor abate Bellini ha tratte dall’opera del Padre Paciaudi De umb. gestat. pag. 16. not. a. Egli avrebbe potuto anche lasciar di maravigliarsi, che Winkelmann non abbia pensato a simili erudizioni, se avesse veduto, che nella Storia qui avanti Tom. I. pag. 299. §. 19., e nel Trattato preliminare ai Monumenti ant. inediti, da lui pur nominati, alla pag. XLI., con scrittori più antichi, e più autorevoli diffusamente rileva, che Bacco appunto si rappresentava e nella costituzione del corpo, e nell’abito sovente come una fanciulla. Ma quelle notizie, le quali potrebbero confermarli con altre autorità, non aveano che far niente con Priapo travestito, come è nella statua di cui si tratta, fatta per qualche altra allusione a noi incognita; o forse perchè così parve all’artista, come direbbe Seneca il filosofo. Fu comprata dal card. Alessandro Albani, che la collocò nella sua villa, ove fu ridotta alla modestia, spianandogli la veste.
  3. Che ne dà la figura nella sua Raccolta di statue, ec. Tom. I. Tav. 14., e lo dice andato in Germania. Nel Tomo iI. Tav. 54. dà la figura di un busto, in cui Mercurio ha le alette sulle tempia, attaccate come a un cerchio, o diadema. Una statuetta di altro Mercurio putto colle ali come la citata, si vede nel Museo Pio-Clementino, data nel Tomo I. di esso Tav. 5.; e vi si vede un busto di eccellente lavoro in bellissimo marmo bianco, che pare alabastro, chiamato volgarmente di Perseo.