Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/306

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darsi come semplici monumenti dell’arte, e puri ornamenti della città, se per tali erano state tenute sin da tre secoli avanti, ne’ quali vi avea trionfato il cristianesimo; e che nè i cristiani generalmente, nè alcuno di tanti grandi, e santi Pontefici antecessori di san Gregorio, per quanto io sappia, si era fatto mai quello scrupolo; siccome non se lo erano fatto in Costantinopoli nè i cristiani, nè gli arcivescovi santissimi Gregorio Nazianzeno, Giovanni Grisostomo, e tanti altri, al vedervi adunate, e poste sì in privato, che in pubblico le tante statue di profane deità trasportatevi da Roma, dalla Grecia, e da altre parti del romano impero, per ordine di Costantino, e de’ suoi successori. Chi poi oltracciò arriva a dire, che san Gregorio le facesse gettare nel tevere con tutte le altre cose preziose, mostra di non sapere la gelosa cura, che si aveva in Roma da tanti secoli, le rigorose leggi emanate, e il magistrato creato apporta affinchè avesse ispezione sull’alveo di questo fiume, e badasse, che non vi si gettasser materie da empirlo, e alzarne il letto, onde avesserò a venirne delle inondazioni, com’altre volte era accaduto da più antichi tempi1: quali cautele, e providenze non dovea ignorare san Gregorio, e molto meno trascurarle dopo aver veduto nel mese di novembre dell’anno avanti al suo Pontificato, che fu il 589., una di quelle inondazioni così esorbitante, che al


dir


    gorio ne scrisse al vescovo di quella città, Epist. lib. 8. epist. 18.

  1. Appunto per quelle inondazioni Augusto lo fece ripurgare dalle materie di fabbriche rovinatevi dentro, e ampliarne il letto, come narra Suetonio nella di lui vita, cap. 30.: Ad coercendas inundationes alveum Tyberis laxavit, ac repurgavit, completum olim ruderibus, & ædificiorum prolapsionibus coarctatum; e vi creò un curatore a posta, come narra lo stesso, cap. 37., detto Curator alvei, & riparum Tyberis, di cui tante volte si fa menzione nelle iscrizioni, come presso Gudio pag. 54. num. 8., pag. 125. num. 5., pag. 320. num. 2., ripetute dal P. Corsini De Præf. urb. pag. 59. 65. 390., e in altre presso il Muratori Tom. I. pag. 451. n. 7., pag. 455. n. 3., Vignoli De Col. Anton, Pii, Iscript. antiq. cl. 3. pag. 312. seg., e tante altre. Ne’ bassi tempi si chiamava Comes riparum, & alvei Tyberis, come si ha Notit. dign. imp. Occid. c. 7. presso Pancirolo. Il Pitisco v. Curator riparum, crede che l’istituzione di quello magistrato sia più antica di Augusto. Ma io dico, che dalla iscrizione, su cui egli si fonda, si possa al più ricavare, che prima straordinariamente sia stato deputato qualcuno ad aver cura del fiume; non già che vi fosse deputato un magistrato ordinario, e perpetuo.