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D i s s e r t a z i o n e |
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uomo di mente, e di gran coraggio, che regnò quasi per anni ventiquattro, non così tosto si vide in pace, e sicuro dalle ostilità, ed oppressioni de’ Longobardi, che si applicò con ogni sforzo primieramente a restaurare, o rifare da fondamenti quasi tutte le moltissime chiese dentro, e fuori delle mura, che per la vecchiaja o erano rovinate, o abbisognavano di pronto riparo, ampliandole di molto, e ornandole di sacri arredi preziosi, e di tanti lavori d’oro, d’argento, e di metallo. Ce le numera in gran parte Anastasio nella di lui vita; e ben capiamo, che alcune sono le stesse, che durano pur oggidì, quantunque poi di nuovo restaurate. Fatta buona parte di questi lavori mise mano il s. Pontefice a far restaurare le mura della città, e le torri dì effe tutto intorno, rifacendone anche talune dai fondamenti; e v’impiegò, al dir d’Anastasio, la ragguardevole somma di cento libre d’oro1. La terza cosa, alla quale provvidde il gran Pontefice, non meno importante per il bene del popolo, furono le acque. Dalla vita del Pontefice Onorio I. presso il citato scrittore2, par che si raccolga, che già in quel tempo forse ricondotta in Roma l’acqua Trajana, e che poi da vent’anni prima di s. Adriano fosse mancata un’altra volta per la rovina degli acquedotti3; siccome anche l’acqua, detta allora Jobia, o Jovia mancata parimente da vent’anni; l’acqua Claudia, e la Vergine, che in poca quantità venivano ancora4. Sostiene Alberto Cassio5, che l’acqua Trajana fosse fatta rivenire da Belisario, verisimilmente nell’anno 548., per una iscrizione mancante trovata sopra un arco del condotto in vicinanza di Vicarello oltre al lago Sabbatino, dove il collegio Germanico possiede un’ampia tenuta:
- ↑ sect. 326. pag. 255.
- ↑ sect. 120. pag. 121.
- ↑ sect. 331. pag. 258.
- ↑ sect. 333. 336. pag. 259. seg.
- ↑ Corso delle acque ant. par. 1. num. 28. §. 8. pag. 260.