Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/413

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Quelle stesse cagioni, che hanno contribuito a rovinare le tante altre fabbriche finora descritte, vale a dire l’abbandono del popolo, e le ingiurie del tempo, avranno contribuito a poco a poco a deformarlo almeno in quelle parti più minute, e meno resistenti. Il grosso della fabbrica ha resistito per molti secoli appresso. Beda al luogo citato lo fa supporre ancora intiero con quella sua celebre fentenza: Quamdiu stat Colysæus, stat & Roma: quando cadet Colysæus, cadet & Roma: quando cadet Roma, cadet & Mundus. La prima rovina nei portici australi crede il Marangoni1, che possa esservi stata fatta al tempo del mentovato Guiscardo; ma io non trovo ragioni da confermarla. Forse prima di questo tempo già ne era in possesso la famiglia Frangipane, che lo tenne per molto tempo appresso, secondo le memorie raccolte dal Panvinio nella citata Storia di quella famiglia, e ripetute dal Marangoni2. Innocenzo II., di cui parlammo innanzi, favorito dai Frangipane, vi si rifugiò nel 1130.3; sul fine del cui Pontificato ne furono cacciati i Frangipane, siccome anche dalle altre loro torri, e case nel tumulto suscitato dal popolo per rimettere il Senato4; e poi vi rientrarono poco dopo. Si ritirò nel Colosseo anche Alessandro III. nel 1165.5. All’anno 1244., scrive il Marangoni dopo il Panvinio, abbiamo le seguenti notizie. Federico II. imperatore, che perseguitò tutti i Pontefici, e la chiesa, e più volte pose in iscompiglio la città di Roma, trovandosi in Acquapendente, fatti chiamare a sé Enrico Frangipane, e Giacomo di lui figliuolo, li costrinse a cedere ad Annibaldo suo favorevole, per titolo di permuta, la metà del


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  1. loc. cit. num. 47. pag. 45.
  2. num 50. segg. pag. 49. segg.
  3. Cardinal d’Aragona nella di lui vita presso il Muratori Tom. iiI. pag. 434., e l’anonimo autore della Cronica di Pisa, presso lo stesso, Tom. XV. col. 974.
  4. Vedi il Corti De Sen. Rom. lib. 7 c. 9. §. 168., il Vendettini Del Sen. Rom. lib. 2. cap. 1. n. 2. segg. pag. 120.
  5. Lo stesso nella di lui vita, loc. cit. pag. 459. A.