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398 | D i s s e r t a z i o n e |
per istabilirvi l’arte della lana; e che perciò intorno l’arena di esso nel piano si ergessero logge coperte, con botteghe, e sopra di elle delle stanze per abitazione de’ lavoranti; e per uso degli abitanti, e delle fontane necessarie al lavoro dell’arte, farvi condur l’acqua in molta abbondanza, ed anche per un fonte nel mezzo. Il Fontana ne fece il disegno, e già Sisto avea dati scudi i 15000. ai mercanti perchè incominciassero ad introdurre l’arte; e avea principiato a far levare tutta la terra, che stava intorno alla fabbrica con molto impegno; di maniera che se il Pontefice viveva un altr’anno, l’opera farebbe stata eseguita. Ma torniamo alle sue rovine.
Sembra chiaro dalle mentovate armi, che vi sono scolpite, e dipinte, che prima dell’anno 1381. già fosse rovinato in massima parte il lato, che guarda l’Arco di Costantino, e s. Gregorio; essendo state fatte quelle armi, come insegna di dominio sopra gli archi interni del primo corridore: il che fa vedere, che quelli archi fossero considerati come esteriori, in mancanza del primo ordine, e come i primi esposti allo sguardo di chi si accosta all’edifizio. Chi sa che l’orribile terremoto, di cui parlammo innanzi, che nell’anno 1349. rovinò tante altre antiche fabbriche grandiose al dire del Petrarca, non abbia fatta precipitare in parte anche questa? Mi viene assicurato, che esista nella biblioteca Vaticana una lettera del vescovo d’Orvieto legato in Roma per il Papa Urbano V. dopo l’anno 1362., a quello medesimo Pontefice, in cui si dica dallo scrivente, di avere esposte in vendita le pietre del Colosseo; e di non essersi trovato altro compratore, che la famiglia Frangipane, la quale avrebbele comprate per il suo palazzo1. Ho fatto qual-
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