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Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/72

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54 O s s e r v a z i o n i

l’epoca di quel tempio; ma può ben assicurarsi per lo stile della sua architettura, che non sia un’opera del tempo della repubblica.

§. 44. Il bell’avanzo di cornicione dorico esistente altre volte in Albano, e nominato da Chambray[1], or più non si trova. Neppure so ricordarmi del sepolcro d’ordine dorico, che quello stesso scrittore asserisce di aver osservato in Terracina[2].

§. 45. Il second’ordine delle colonne, che è lo jonico, si crede per la prima volta messo in opera al tempio di Diana in Efeso[3]. Molti anni dopo che questo tempio ebbe sofferto danno dal fuoco, riedificato venne magnificamente dall’architetto Chersifrone[4]. Fra le tante colonne, che l’ornavano, trentasei ve n’erano, il fusto delle quali era tutto d’un pezzo. In quello senso, e non altrimenti, credo che debba intenderli un luogo di Plinio[5], che in vece della lezione ricevuta in tutte le edizioni della di lui opera: ex is xxxvi. cælatæ uno (altri leggono una) a Scopa, mutando due lettere io leggo uno e scapo, d’un sol fusto. Senza questa correzione non vi si trova senso; e per più ragioni non potrebbe sostenersi. Scopa era uno de’ più grandi scultori coevi di Fidia: che avea dunque a fare colle colonne, che sono opera degli scarpellini? Egli, che era insieme un valente architetto, restaurò il tempio di Pallade a Tegea, nel quale si fa menzione per la prima volta delle colonne corintie. Ciò fu nella xcvi. olimpiade[6], e il tempio di Diana non


fu


    pag. 81., chiama Senatus municipalis, Senato municipale, il Senato appunto nominato in quella iscrizione.

  1. Parall. de l'arch. anc. & mod. pag. 19.
  2. ibid. pag. 33.
  3. Vitruv. lib. 4. cap. 1.
  4. Secondo Strabone lib. 14. pag. 949. princ. Chersifrone fu il primo architetto di questo tempio: un altro lo rifece in appresso più grande; e finalmente essendo stato incendiato da Erostrato, come dicemmo nel Tom. iI. pag. 198. n. a. fu riedificato dall’architetto Cheiromato, quello stesso, che fabbricò Alessandria, e volea fare del monte ato una statua.
  5. lib. 16. cap. 14. sect. 21.
  6. Nell’anno primo dell’olimpiade xcvii. Pausania lib. 1. cap. 45. pag. 693.