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l’epoca di quel tempio; ma può ben assicurarsi per lo stile della sua architettura, che non sia un’opera del tempo della repubblica.

§. 44. Il bell’avanzo di cornicione dorico esistente altre volte in Albano, e nominato da Chambray1, or più non si trova. Neppure so ricordarmi del sepolcro d’ordine dorico, che quello stesso scrittore asserisce di aver osservato in Terracina2.

§. 45. Il second’ordine delle colonne, che è lo jonico, si crede per la prima volta messo in opera al tempio di Diana in Efeso3. Molti anni dopo che questo tempio ebbe sofferto danno dal fuoco, riedificato venne magnificamente dall’architetto Chersifrone4. Fra le tante colonne, che l’ornavano, trentasei ve n’erano, il fusto delle quali era tutto d’un pezzo. In quello senso, e non altrimenti, credo che debba intenderli un luogo di Plinio5, che in vece della lezione ricevuta in tutte le edizioni della di lui opera: ex is xxxvi. cælatæ uno (altri leggono una) a Scopa, mutando due lettere io leggo uno e scapo, d’un sol fusto. Senza questa correzione non vi si trova senso; e per più ragioni non potrebbe sostenersi. Scopa era uno de’ più grandi scultori coevi di Fidia: che avea dunque a fare colle colonne, che sono opera degli scarpellini? Egli, che era insieme un valente architetto, restaurò il tempio di Pallade a Tegea, nel quale si fa menzione per la prima volta delle colonne corintie. Ciò fu nella xcvi. olimpiade6, e il tempio di Diana non


fu


    pag. 81., chiama Senatus municipalis, Senato municipale, il Senato appunto nominato in quella iscrizione.

  1. Parall. de l'arch. anc. & mod. pag. 19.
  2. ibid. pag. 33.
  3. Vitruv. lib. 4. cap. 1.
  4. Secondo Strabone lib. 14. pag. 949. princ. Chersifrone fu il primo architetto di questo tempio: un altro lo rifece in appresso più grande; e finalmente essendo stato incendiato da Erostrato, come dicemmo nel Tom. iI. pag. 198. n. a. fu riedificato dall’architetto Cheiromato, quello stesso, che fabbricò Alessandria, e volea fare del monte ato una statua.
  5. lib. 16. cap. 14. sect. 21.
  6. Nell’anno primo dell’olimpiade xcvii. Pausania lib. 1. cap. 45. pag. 693.